Chiusa la fase degli arresti legati ai processi di Mantova e cessato lo stato d'assedio che obbligava i locali a chiudere i battenti alle dieci di sera e le persone a rimanere a casa, la vita pareva riprendere il ritmo consueto, con le conversazioni ai caffè anche a ore inoltrate, il liston in piazza, i freschi notturni. Ma si trattava di una calma apparente.
Venezia era stata l'ultima repubblica dell'impetuosa stagione del 1848-49 ad arrendersi all'assedio e al bombardamento austriaco, oppressa dalla fame e dal colera. Il governatore generale plenipotenziario Radetzky non pensò di fare sconti: Venezia dal 28 agosto del 1849 fu sottoposta a un ferreo regime di occupazione militare e penalizzata da un gravoso regime di tassazione e di “multe d'opinione” alle famiglie che avevano mostrato simpatie per la repubblica di Manin.
La prima metà del XIX secolo vide un pressoché costante flusso migratorio di esuli politici dai vari stati della Penisola verso il resto d'Europa, in particolare dapprima la Francia e la Svizzera, in seguito il Belgio e l'Inghilterra, come conseguenza del fallimento di numerosi moti rivoluzionari. Si tratta di un fenomeno che andò via via assumendo caratteri più popolari, anche a causa del coinvolgimento progressivo di componenti borghesi e operaie dovuto all'affermarsi di nuove teorie politiche e sociali e di pratiche sempre meno elitarie.
Gli stranieri che giungevano a Venezia intorno alla metà del XIX secolo portavano con sé un'immagine assimilata attraverso letture storiche e letterarie che descrivevano sovente la grande potenza di secoli ormai decaduta, in via di disfacimento per consunzione temporale o per dannazione soprannaturale.
Alla metà del XIX secolo Venezia visse una situazione sociale ed economica fortemente critica: la limitazione del porto franco, con conseguente crollo del traffico commerciale, lo svilimento dell'Arsenale a vantaggio di Trieste anche per le occorrenze della marina militare, il trasferimento a Verona di molti uffici di direzione amministrativa, l'esodo di migliaia di abitanti, uniti al lascito materiale e morale di distruzione effetto della sconfitta del 1849, lasciavano alla città poche speranze di sviluppo e addirittura, secondo molti contemporanei, di sopravvivenza.
Nel 1856 usciva a Venezia una nuova guida “di utilità pratica pel forestiere”, curata da Andrea Querini Stampalia. L'impostazione si distaccava dalla ricca tradizione precedente, riservando una sezione piuttosto contenuta alla descrizione dei monumenti mentre veniva privilegiata la struttura dei servizi, dei negozi, delle attività commerciali e industriali, dei divertimenti.
Per molti secoli l'acqua aveva costituito il principale elemento di difesa della città e aveva scandito il suo ritmo di vita, la sua modalità di trasporto. Divenuta sotto l'Austria città satellite di un impero, recisi i nessi che l'avevano mantenuta unita alle sue radici di terra e di acqua, Venezia cominciò allora a sentire la propria insularità come una limitazione se non come una sconfitta.
Alle pareti vennero collocati, tra il 1562 e il 1572, numerosi ritratti di antichi Filosofi per ricreare un ambiente simile a quello delle biblioteche dell'antichità. A questo ciclo partecipò anche il grande escluso dal ciclo del soffitto, Tintoretto, che peraltro era già stato attivo nella decorazione del Vestibolo, con tele oggi disperse in varie collezioni.
I due Filosofi al lato del portale sono di Paolo Veronese.
Nato nella città greca di Trebisonda, sul Mar Nero, al principio del Quattrocento, Basilio si fece monaco basiliano prendendo il nome di Bessarione.
Dal 1430 al 1436 fu alla scuola del maggior filosofo greco del tempo, Giorgio Gemisto detto Pletone, divenendo conoscitore eccellente della filosofia platonica e aristotelica, della matematica, dell'astronomia, della cultura classica in generale.
Secondo volume de: Le storie del FAI. Personaggi stravaganti vissuti a Venezia tra 800 e 900
Martedì 15 novembre 2011, alle ore 17.00, nell’Antisala della Libreria Sansoviniana (Venezia, Piazzetta San Marco 13/a), sarà presentato il secondo volume de: Le storie del FAI. Personaggi stravaganti vissuti a Venezia tra 800 e 900, Crocetta del Montello, Antiga edizioni, 2011.
Descrizione breve:
Martedì 15 novembre 2011, alle ore 17.00, nell’Antisala della Libreria Sansoviniana sarà presentato il secondo volume de: Le storie del FAI. Personaggi stravaganti vissuti a Venezia tra 800 e 900, Crocetta del Montello, Antiga edizioni, 2011.