L'Accessibilità non ostacola il design

Maurizio Boscarol
(Usabile.it)

L'aspetto forse più interessante dell'accessibilità sul web è che comprende principi e tecniche per l'inclusione piuttosto che per l'esclusione. Questo significa che non sono necessarie rinunce da parte del designer sull'aspetto visivo della pagina. E' una qualità non da poco, che viene raramente ricordata a causa della sua scarsa conoscenza, dovuta principalmente alla relativa giovinezza del tema.

Grazie ai CSS (Fogli di stile a cascata), nati per essere il linguaggio del visual design sul web (anche se ora si stanno orientando anche a presentazioni non visive), che consentono di separare il mark-up strutturale dall'aspetto visivo, una pagina accessibile può avere diversi livelli di fruizione, i quali non incidono sul contenuto ma solo sul modo in cui questo viene presentato.

Chi non ha disabilità e può contare sulle ultime tecnologie in fatto di browser desktop potrà così fruire di una pagina riccamente formattata, con immagini, colori e funzionalità avanzate.
La differenza rispetto a prima è che ora questa pagina potrà essere fruita nel modo migliore possibile anche dai non vedenti, dagli ipovedenti, dai disabili motori (che faticano a manovrare alcuni dispositivi di I/O) e da quelli cognitivi (che hanno problemi di comprensione e di attenzione), grazie al fatto che le parti della pagina che non possono essere fruite direttamente a causa di una disabilità di qualche tipo, vengono fruite grazie all'equivalente verbale; oppure grazie al fatto che le stesse funzionalità possono essere accedute attraverso più modalità di input; e infine grazie all'attenzione che il progettista dovrebbe aver messo nel realizzare pagine dalla navigazione intuitiva e dal linguaggio comprensibile.

Ciò era impossibile con il web design tradizionale, che mescolava mark-up strutturale ad attributi di presentazione, e spesso anzi usava il mark-up strutturale per la presentazione. Quel modo di progettare la pagina era dichiaratamente legato a doppio filo con i due principali browser, Explorer e Netscape, e non consentiva a chi non poteva avere una normale esperienza visiva con quei browser di accedere a parti importanti di contenuti e funzionalità. Un design che escludeva, insomma, sebbene ciò non sia stata colpa dei designer che lo utilizzavano: vi sono state a lungo ottime ragioni per farlo.

Ora però il momento del cambiamento è giunto. Il miglior supporto dei CSS da parte della stragrande maggioranza di browser consente di passare da un design che esclude ad uno che include, senza rinunciare all'appeal visivo.
Per chi fa design accessibile la sfida è quella di costruire siti accessibili a tutti e contemporaneamente belli da vedere. Non solo questo è possibile: è anche doveroso. I vantaggi per alcune categorie di utenti non dovrebbero infatti tradursi in svantaggi per altre categorie.

Un buon design deve servire tutti gli utenti, rispondendo per quanto è possibile al principio di universalità, sul quale si fonda lo stesso progetto del World Wide Web: chiunque deve poter accedere al servizio, al contenuto, anche se non necessariamente nello stesso identico modo. Allo stesso tempo dovrebbe fornire anche il servizio o l'esperienza più confortevole per ognuno di essi.
Ora che tutto ciò è tecnicamente realizzabile, spetta solo agli sviluppatori e ai designer iniziare a tradurlo in realtà.

08/10/2002

 

Sito dell'autore: Usabile.it (http://www.usabile.it/)