Mostre

Biblioteca Marciana newsletter

numero 1 - estate 1998

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Mostre

  • Lo Statuario Pubblico della serenissima. Due secoli di collezionismo di antichità: 1596-1797
  • Seta e oro. La collezione di tessuti di Mariano Fortuny. 16 novembre 1997 - 24 febbraio 1998

 

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Lo Statuario Pubblico della Serenissima.
Due secoli di collezionismo di antichità: 1596-1797

La mostra "Lo Statuario Pubblico della Serenissima. Due secoli di collezionismo di antichità: 1596-1797", che si è tenuta a Venezia presso la Biblioteca Nazionale Marciana dal 6 settembre al 2 novembre 1997, ha voluto richiamare l'attenzione su di un avvenimento che ebbe larga eco nel mondo della cultura e che suscitò l'interesse di visitatori e studiosi da ogni parte d'Europa: l'apertura del primo museo pubblico di scultura antica.

Grazie alle donazioni del cardinale Domenico Grimani, nel 1523, e del nipote Giovanni, patriarca di Aquileia, nel 1587, più di 200 sculture antiche, tra le quali numerosi originali greci, vennero collocate con ricca scenografia, su progetto di Vincenzo Scamozzi e dello stesso Giovanni Grimani, nell'Antisala della Libreria di San Marco. Ingranditosi nel corso degli anni successivi con altre donazioni, lo Statuario venne visitato da una lunga serie di studiosi e di "turisti" di qualità (da Coryat a Montfaucon, da de Brosses a Winckelmann). I raffinati disegni di Anton Maria Zanetti il Giovane ci tramandano l'aspetto che la sala allora presentava. La caduta della Repubblica nel 1797 segnò la fine di questo gioiello di cultura e bellezza. Fu solo agli inizi del XX secolo che il Museo Archeologico Nazionale diede alle statue nuova e definitiva sistemazione.

La mostra ha illustrato la storia dello Statuario e ha riunito nella sede originaria opere d'arte greca e romana, assieme a dipinti, sculture moderne, documenti d'archivio, manoscritti, cataloghi illustrati utili a ricostruirne le vicende. Il visitatore ha potuto così, in un'unica e irripetibile occasione, ammirare l'allestimento museografico da Giovanni Grimani, collezionista e promotore dell'istituzione, ad Antonio Canova, ultimo progettista, nonché apprezzare i singoli componenti della collezione dello Statuario Pubblico: statue e ritratti antichi, gemme e cammei, bronzi antichi e rinascimentali, monete. Particolare attenzione è stata dedicata alle complesse e talora avventurose vicende che hanno portato a Venezia opere d'arte antica e all'impatto che esse hanno avuto nella cultura antiquaria veneziana, dando luogo a una particolare produzione di copie e imitazioni "all'antica".

L'importanza della presenza degli oggetti antichi a Venezia è sottolineata anche dalla fama degli artisti che nei due secoli di vita dello Statuario si dedicarono al restauro delle statue (da Tiziano Aspetti e Alessandro Vittoria ad Antonio Canova e Giuseppe Volpato), o che ne subirono il fascino e l'influenza (da Tiziano a Tintoretto e Canova).

Il percorso espositivo si è articolato nel riallestimento di due pareti dello Statuario Pubblico nell'Antisala della Libreria Marciana, seguendo i disegni settecenteschi di Anton Maria Zanetti il Giovane, per poi procedere nella sala della Libreria all'esposizione in vetrine del materiale non statuario.

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Seta e oro La collezione di tessuti di Mariano Fortuny

16 novembre 1997 - 24 febbraio 1998

A pochi giorni di distanza dalla chiusura della mostra rievocativa dello Statuario Pubblico della Serenissima, la Biblioteca Nazionale Marciana ha riaperto i saloni rinascimentali della Libreria Sansoviniana con una nuova esposizione dedicata a Mariano Fortuny (1871 - 1949). Del poliedrico talento spagnolo è nota, in Italia e all'estero, la produzione pittorica, scenografica e, in particolare, di stampa su seta e di creazioni di moda: attività per le quali si ispirava largamente alla collezione di tessuti iniziata dai suoi genitori e da lui stesso incrementata e conservata nel palazzo veneziano Pesaro degli Orfei dove risiedeva, divenuto ora museo comunale a lui intitolato.

Nelle vetrine del Salone della Libreria Sansoviniana sono stati esposti per la prima volta, in questa eccezionale occasione, un centinaio di esemplari di stoffe, ricami e vesti selezionati dalla collezione Fortuny che fu acquistata nel 1965 dalla Cassa di Risparmio di Venezia e da allora gelosamente custodita nei forzieri della banca. La selezione di un così prezioso materiale, effettuata dalla curatrice della mostra Prof.ssa Doretta Davanzo Poli, ha permesso al visitatore di seguire l'evoluzione (dal Rinascimento all'Ottocento) delle più importanti tipologie decorative seriche prodotte non solo a Venezia, Firenze, Genova, ma anche in Francia, Spagna, Inghilterra e perfino in Oriente (Egitto, Persia, Turchia, India, Cina e Giappone).

Non si tratta di piccoli campioni, ma di drappi di notevoli dimensioni (utilizzati da Fortuny nel raffinato e decadente arredo della sua abitazione veneziana), di paramenti liturgici (pianete, tonacelle, piviali) e di vesti etnografico-aristocratiche di area asiatica, di grande spettacolarità, come viene testimoniato dall'immagine scelta per la copertina del catalogo e il manifesto dell'eposizione: una veste tessuta per il "piccolo imperatore", identificabile come tale dalla presenza di ben diciotto draghi a cinque artigli. Ai tessuti si è aggiunta un'importante rassegna di documenti inediti, foto, disegni, lettere e campioni tessili relativi alla vita e all'attività di Mariano Fortuny, provenienti dal Fondo Mariutti Fortuny conservato presso la Biblioteca Nazionale Marciana e finora mai portato a conoscenza del pubblico.

(A.B.)