La lettura: un bene in crisi?

Biblioteca Marciana newsletter

numero 4 - estate 2001

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La lettura: un bene in crisi?

Come ha sottolineato Annalisa Bruni nel suo intervento Promozione della lettura in biblioteca, nell'ambito di un corso che ha voluto, fin dal suo titolo, affrontare la spinosa e attualissima questione della "crisi della lettura", era inevitabile approdare ad un tema a essa fortemente e intimamente collegato, cioè alla "promozione della lettura", che dovrebbe offrire, o almeno proporre, dei rimedi alla questione intesa come problema da risolvere.
Se di crisi della lettura si parla, evidentemente il punto di partenza è uno e uno solo: che nella nostra società contemporanea si legge poco, pochissimo, sempre meno. Nella sua comunicazione Annalisa Bruni inizialmente ha illustrato questo fenomeno, quantificandolo e analizzandone le ragioni, per toccare poi le diverse iniziative in atto nelle biblioteche italiane, fortemente impegnate nella promozione della lettura e nella diffusione del libro inteso non solo come strumento di studio, di aggiornamento, di informazione e/o di lavoro, ma anche come oggetto di piacere.

Una meditazione di questo tenore coinvolgente si propone con crescente urgenza, soprattutto alla luce della crisi delle modalità tradizionali di ricezione e lettura del testo suscitata dalla diffusione dell'editoria elettronica e di internet.
Alla ricerca di nuovi valori del libro e del testo, l'obbiettivo del corso "Crisi della lettura e critica letteraria" organizzato congiuntamente dall'Ateneo Veneto e dalla Biblioteca Marciana (d'intesa con il Provveditorato agli Studi di Venezia), ha comunque inteso offrire, come negli auspici della direzione curatane da Maria Teresa Secondi Mongiello, "uno spazio di dibattito qualificato e nel contempo aperto a contenuti interdisciplinari e a contributi professionali eterogenei: scuola, università, biblioteca, enti culturali".

I cinque seminari pomeridiani, tenuti da docenti universitari e esperti di chiara fama, a fronte di un uditorio attivo, costituito in prevalenza da insegnanti e bibliotecari, sono stati dunque incentrati sulla correlazione tra la pratica della lettura e la funzione mediatrice della critica, in rapporto altresì ai servizi offerti dalle biblioteche pubbliche, scolastiche e universitarie nella selezione dei testi, nell'orientamento del lettore, nell'utilizzo di tecnologie sempre nuove.
Come ha denunciato in via preliminare Filippo Secchieri quella che va in primo luogo sanata è la dissociazione tra riflessione letteraria e lettura dei testi, dal momento che ogni giudizio critico (a qualsiasi livello si ponga) assume il carattere di una rilettura suscitata da uno stato di permanente interrogazione sul testo che, senza l'apporto del lettore resta altrimenti indefinito.
Per il Secchieri (il cui intervento Critica e teoresi verrà pubblicato sulla rivista "Strumenti critici") l'esistenza del testo è di tipo relazionale, perché inscindibile dall'intervento del lettore.

Ancora al crocevia tra bibliografia e critica letteraria, Alessandro Scarsella ha suggerito che se l'oggetto della critica letteraria è il testo, oggetto della bibliografia è l'edizione intesa come somma di testo più paratesto. Se il paratesto è tutto quanto precede, accompagna e segue il testo, l'edizione è tutto questo più il testo.
La storia di un testo è, secondo Scarsella, la storia delle sue edizioni e la cronologia delle edizioni di un testo coincide con la storia della sua ricezione.
Richiamandosi a Dionisotti e a Contini, Scarsella considera l'edizione quale concetto centrale di un metodo storiografico privo di impalcature ideologiche, ma improntato dalla coscienza di un'irriducibile complessità. Anche la lettura tuttavia partecipa attivamente alla ricezione del testo, lasciando sugli esemplari delle edizioni (antiche e moderne) tracce significative, al punto che - asserisce Scarsella - il vero possessore del libro non è chi lo ha comprato, bensì chi lo ha letto, così come la storia di una biblioteca non è la storia delle sue acquisizioni, ma la storia dei suoi lettori.

Infine, dedicata monograficamente alla memoria di Carlo Dionisotti, la conferenza di Dennis E. Rhodes non ha ricordato tuttavia solo l'infaticabile attività di ricerca del maestro della storiografia letteraria italiana (residente a Londra dal 1948 alla sua morte, avvenuta all'età di novant'anni il 22 febbraio 1998), caratterizzata da un metodo rigoroso e da una elevata sensibilità per il testo. Rhodes ha voluto infatti soffermarsi sulla presenza quotidiana del Dionisotti lettore alla British Library attraverso la conoscenza dei cui cataloghi egli sarebbe divenuto il miglior conoscitore del Cinquecento maggiore e, soprattutto, minore.

La commemorazione dell'autore di Geografia e Storia della letteratura italiana (1ª ed. 1967), libro tuttora assai apprezzato anche nelle scuole, si è conclusa con un richiamo alla cooperazione tra bibliografia e ricerca letteraria, allo scopo di riattivare giacimenti di materiale letterario antico che va studiato, alla maniera di Dionisotti, con lo stesse, intatte motivazioni della contemporaneistica.
Si rinvia comunque il pubblico interessato alla pubblicazione degli abstract (ben 24) del programma completo presso l'indirizzo web http://orso.venezia.sbn.it/internal.php?codice=220.

Chiara Callegari