Il Palazzo della Zecca

Sede principale dell'attuale Biblioteca Nazionale Marciana

La Zecca, il palazzo in cui si coniavano le monete della Repubblica, si conservava il tesoro dello Stato e i depositi dei privati, era presente in Piazza San Marco, nello stesso sito, sin dalla seconda metà del XIII secolo, dopo lo spostamento dall'area rialtina.

I danni riportati dall'incendio del 1532 e il permanere del rischio del fuoco per la sua struttura lignea, ne consigliarono la riedificazione in pietra d'Istria. L'opera fu affidata a Jacopo Sansovino che iniziò i lavori nel 1537 e li portò a termine nel 1547.

Inizialmente fu realizzato un edificio a una sola elevazione, caratterizzato a piano terra da un bugnato rustico mentre per il piano superiore si adottò lo stile dorico; la struttura attornia un ampio cortile su cui si affacciavano, attraverso 30 arcate rustiche, fucine, botteghe e magazzini.

Nel centro del cortile fu posto un pozzo monumentale, disegnato dallo stesso Sansovino, e sormontato da una statua di Apollo che impugna delle verghe d'oro, opera di Danese Cattaneo (ora nel cortile di Ca' Pesaro).
Nel 1558 si decise la costruzione di un ulteriore piano, di ordine ionico. La copertura fu realizzata mediante lastre di piombo.

Quando Scamozzi proseguì l'edificazione della Libreria Sansoviniana verso il molo, fu necessario dotare la Zecca di un'entrata che la collegasse al portico e che fosse al contempo degna delle importanti funzioni del palazzo che custodiva.
Lo Scamozzi ideò un andito, in corrispondenza alla diciassettesima arcata del porticato sansoviniano, che conduceva a un severo portale, in cui presero posto due Telamoni, mentre a simbolica difesa della Zecca si collocarono due giganti realizzati da Gerolamo Campagna e Tiziano Aspetti.

Dell'arredo della Zecca rimane un torchio settecentesco, visibile nell'ufficio di orientamento, al piano terra della Biblioteca, mentre un locale del primo piano custodisce gli antichi forzieri della Repubblica, di legno rivestito di ferro con borchie.

Per approfondire si veda: La Zecca

Sale di lettura

La sala di lettura degli stampati della Biblioteca è ricavata nel cortile della Zecca, coperto nel 1904 da una struttura di vetro, cemento e legno.

Nel fondo della sala è presente la statua di Francesco Petrarca dello scultore Carlo Lorenzetti,  commissionata dal Comune di Venezia nel 1904 in concomitanza con il sesto centenario della nascita del poeta e collocata il 27 aprile del 1905.

Ospita i servizi di distribuzione e di prestito degli stampati nonché la zona cataloghi degli stampati.

La sala di consultazione dei manoscritti e dei rari, sita nell'area a piano terra verso il Bacino, al tempo dei lavori eseguiti per riadattare i locali della Zecca a biblioteca, fu impreziosita da decorazioni del soffitto, eseguite dal pittore Luigi Pasinetti.

Al centro è posto il leone marciano circondato dai nomi dei bibliotecari. Un simile intervento fu realizzato anche nell'ampia sala contigua.

La Sala Bessarione

Al piano superiore la Sala Bessarione presenta altre decorazione pittoriche eseguite da Luigi Pasinetti, in cui emergono i nomi e gli stemmi dei principali donatori della Biblioteca.

Alle pareti furono adattati gli scaffali ottocenteschi che il prefetto della Biblioteca Carlo Castellani fece realizzare nel 1887, quando allestì una mostra permanente di tipografia veneziana in una stanza del Palazzo Ducale.

Essa venne inaugurata dalla regina Margherita, come ricorda la targa posta sopra l'entrata della sala.