Biblioteca Marciana newsletter
numero 3 - autunno 2000
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Scuole di lettura in Biblioteca 1999-2000
Scuole di lettura Gli italiani leggono poco, pochissimo, praticamente niente. Le statistiche dicono infatti che solo il 38,5% dei nostri connazionali legge almeno un libro all'anno. Questo dato allarmante non è certo una novità: periodicamente, infatti, sui giornali compaiono articoli, inchieste, interviste che denunciano il grave stato di prostrazione in cui langue la lettura nel nostro paese.
Nuovo, invece, è l'impegno di Giovanna Melandri, Ministro per i Beni e le Attività Culturali, intervenuta nel dibattito sorto attorno all'argomento con un articolo pubblicato il 10 settembre 1999 sul quotidiano "Il Corriere della sera", con il quale ha invitato gli scrittori e i poeti italiani a scendere in campo personalmente per "salvare il libro".
Per la verità da tempo le biblioteche pubbliche degli enti locali hanno attivato iniziative analoghe, organizzando incontri con l'autore, pubbliche letture, animazioni, mentre le biblioteche nazionali e statali, che si configurano maggiormente come luoghi di studio "avanzato", non si erano ancora inoltrate su questo terreno, più prettamente divulgativo e promozionale. Una svolta che non è stata esente da polemiche, anche aspre, da parte della stampa e di alcuni intellettuali.
Tuttavia, se è vero che il piacere di leggere è, come tutte le passioni, contagioso, chi meglio degli scrittori - che prima di tutto sono lettori forti e impenitenti - può partecipare a pieno titolo ad una crociata in favore della lettura? Roberto Denti ha affermato che la lettura ad alta voce, quindi condivisa e partecipata, è la più generosa forma d'amore che si possa immaginare.
I bambini, si sa, amano molto ascoltare qualcuno che legge per loro un libro a voce alta. Questa forma di condivisione, però, termina troppo spesso con l'alfabetizzazione: quando i bambini sono in grado di leggere da soli, gli adulti smettono di leggere per loro (ma sarebbe meglio dire: insieme a loro). La lettura a voce alta e collettiva, invece, normale nell'antichità e ormai quasi abbandonata, può essere una grande risorsa nella battaglia per la diffusione della lettura; l'ha ben sottolineato Daniel Pennac nel suo libro Come un romanzo: spesso, è proprio dall'ascoltare qualche pagina letta da altri, o nel sentir parlare di un romanzo con passione, che nasce il desiderio di saperne di più, di andare a sperimentare di persona quel sottile piacere che è la lettura di un buon libro.
Partendo da quest'idea sono nate le "Scuole di lettura in Biblioteca ", un progetto ministeriale che ha coinvolto 20 biblioteche in 17 città italiane. Per tre mesi, dal 5 ottobre al 21 dicembre 1999, tutti i martedì pomeriggio, le sale delle maggiori biblioteche statali e nazionali, in tutt'Italia, sono state aperte ad un pubblico più vasto e abbastanza diverso dall'usuale, hanno proposto incontri con autori che leggevano pagine tratte dai propri libri, discutendone poi con gli intervenuti.
La Biblioteca Marciana ha aderito al progetto, inserendo il ciclo di incontri nell'ambito del percorso museale integrato dei Musei di Piazza S. Marco: gli appuntamenti letterari si sono svolti infatti nell'Antisala della Libreria Sansoviniana. Dodici gli scrittori e i poeti invitati: Pier Maria Pasinetti, Paolo Barbaro, Pia Fontana, Daniele Del Giudice, Giulio Mozzi, Riccardo Held, Tiziano Scarpa, Pasquale Di Palmo, Andrea Zanzotto, Marilia Mazzeo, Bianca Tarozzi, Gilberto Sacerdoti.
Sono stati chiamati per questa iniziativa a favore della diffusione della lettura, dunque, autori affermati ma anche emergenti o esordienti, per dare un panorama il più possibile esauriente e stimolante (anche se, per il momento, parziale) nel panorama variegato della produzione letteraria contemporanea, privilegiando quella in qualche modo legata alla realtà veneta. Intenzione del Ministro era infatti, in questo primo ciclo far conoscere quegli autori che avevano relazione con il territorio cui la biblioteca fa riferimento.
Il pubblico veneziano (ma non solo: molti sono venuti dalla terraferma e da altre città del Veneto) ha dimostrato di gradire molto la proposta: ha partecipato numeroso con una media di 100 persone circa ad ogni incontro.
Si è riscontrata una presenza costante di studenti degli istituti superiori (liceo classico, scientifico, istituto navale) e universitari. Vivaci i dibattiti, che spesso hanno prolungato l'incontro oltre l'ora e mezza programmata. Ogni autore ha dato una diversa impronta al suo intervento, dando magistrale esempio di come la lettura, e l'approccio ad essa, possa e debba essere personale, diversificato e vario.
Dato il successo dell'iniziativa, il Ministero ha voluto ripetere l'esperienza per altri tre mesi, da marzo a maggio 2000.
Il secondo ciclo ha portato altre novità ed ha evidenziato nuovi percorsi di lettura, che hanno preso in considerazione il libro non solo come veicolo letterario, ma anche come strumento di diffusione del pensiero scientifico mettendo in luce, ove possibile, la contaminazione dei linguaggi che caratterizza la contemporaneità. Undici gli ospiti di questa seconda serie di incontri, non tutti scrittori in senso stretto.
Infatti, accanto a narratori come Luigi Meneghello, Enrico Palandri, Ernesto Rubin de Cervin e Mario Rigoni Stern e a poeti quali Paolo Ruffilli, Fernando Bandini e Silvio Ramat, a presentare la loro opera e a divulgarla sono stati chiamati un drammaturgo (Paolo Puppa), uno storico della letteratura (Vittore Branca), una giornalista (Liliana Madeo), uno scienziato (l'etologo Danilo Mainardi) nell'intento di coinvolgere tipologie diverse di lettori.
Anche questo secondo ciclo ha ottenuto il favore del pubblico, sempre vivace e interessato, tanto che spesso si è dovuto ricorrere alla ripresa televisiva a circuito chiuso per permettere ai numerosi intervenuti di assistere all'incontro anche dal Salone della Libreria, attiguo all'Antisala.
Annalisa Bruni