Il Museo della Musica. Strumenti antichi

da Sabato, 12 Aprile 1997 a Domenica, 15 Giugno 1997

L'esposizione si propone di illustrare la varietà e l'evoluzione degli strumenti musicali in un itinerario didattico che spazia dal XVI al XIX secolo.
Sono esposti strumenti a pizzico, ad arco, fiati ed alcune tastiere, concessi in prestito da collezionisti privati. Agli oggetti è affiancata una scelta di volumi, per la maggior parte conservati presso la Biblioteca Marciana: trattati di musica, raccolte di incisioni d'argomento musicale, manuali per la costruzione degli strumenti, metodi per imparare a suonare tali strumenti, intavolature.

Alcuni strumenti esposti verranno suonati dagli "Interpreti Veneziani" nel corso di una serie di concerti che si terranno in varie sedi veneziane durante il periodo della mostra.

Il catalogo è pubblicato da Grafiche Helvetia.

Presentazione

A Venezia tutte le arti conobbero una straordinaria fioritura; e tra esse la musica.Grandi compositori davano espressione alla creatività veneziana, da Francesco Cavalli a Giovanni Legrenzi, da Giovanni Croce ai Gabrieli, da Benedetto Marcello a Antonio Vivaldi. Si suonava nei molti teatri aperti al pubblico, nei luoghi pii, nelle chiese, nei palazzi, nelle case, sulla terra e sull'acqua. La musica accompagnava le frequenti, fastose cerimonie pubbliche, le celebrazioni religiose, la vita privata dei cittadini.
Non v'era quasi casa patrizia o cittadinesca in cui non si suonasse qualche strumento o non si avesse a disposizione qualche spartito, com'è testimoniato dagli inventari rimasti. Prosperava l'editoria musicale: le edizioni di Petrucci, Scotto, Gardanocircolavano in tutta L'Europa.

Non mancano quindi libri di musica nella Biblioteca Marciana, ove si sono depositate nei secoli varie raccolte private. Non poche edizioni, anche musicali, affluivano poi alla Libreria di San Marco in virtù del deposito obbligatorio di una copia di ogni libro stampato nel territorio della Repubblica, disposto dal Senato nel 1603.

Figurazioni della musica, momento essenziale nella cultura e nella vita del veneziano di un tempo, sono presenti nell'edificio della Libreria. Nella cupoletta sita alla sommitàdello scalone, prima dell'ingresso al Vestibolo, si vedono una suonatrice di timpano e un'altra di viola, mentre nei quattro pennacchi danzano suonatrici di trombe: allusioni forse all'armonia cosmica. Nella sala destinata ad ospitare i codici bessarionei uno dei ventun tondi del soffitto, opera di Paolo Veronese, simboleggia la musica: due donne sono intente a suonare una la viola da gamba, l'altra il liuto, una terza canta, mentre un Cupido è al clavicembalo.

Già altre volte la Biblioteca Marciana ha richiamato l'attenzione del pubblico sui propri fondi musicali: nel 1984 con una mostra dedicata ai violini, nel 1985 con un'altra sulle tastiere, l'anno dopo con una terza mostra relativa agli strumenti a fiato. Tali iniziative vennero realizzate in collaborazione con l'associazione "Omaggio a Venezia".

Ben volentieri la Marciana ha ora aderito alla proposta del maestro Paolo Cognolato e ha organizzato, in collaborazione con il gruppo musicale "Interpreti Veneziani", la mostra "Il Museo della Musica", in cui manoscritti e opere a stampa della Biblioteca si alternano a strumenti musicali antichi di vari collezionisti.

Ringrazio quindi per l'indispensabile apporto dato all'iniziativa il maestro Paolo Cognolato e il suo gruppo, gli "Interpreti Veneziani". Ringrazio il Direttore Generale, prof. Francesco Sicilia, che ha consentito l'uso delle sale e dei libri della Biblioteca.

Un cordiale ringraziamento rivolgo infine a Stefania Rossi Minutelli, che ha selezionato manoscritti e opere a stampa per la mostra, curandone la sobria descrizione, ad Annalisa Bruni, che ha seguito gli aspetti organizzativi e l'ufficio stampa, coadiuvata da Monica Fontana e dalla volontaria Erika Caceffo, a Gabriele Mazzucco, che ha curato l'allestimento.

Marino Zorzi

Volumi esposti

Dalle ricche raccolte di interesse musicale della Marciana sono stati trascelti alcuni tra i testi più significativi, sia manoscritti che a stampa, per accompagnare gli strumenti esposti, secondo tre linee distinte.

La prima è quella iconografica, che permette di accostare agli esemplari la loro immagine in testi anche molto vicini nel tempo, come nelle pregevoli raccolte settecentesche del Bonanni, che uniscono qualità tecnica e grazia descrittiva, o nei testi più didascalici e illustrativi, dalle incisioni che arricchiscono la Musurgia universalis di Athanasius Kircher alle tavole dedicate alla "lutherie" nell'Encyclopédie di Diderot e D'Alembert, senza dimenticare il veneziano Dizionario delle arti e dei mestieri di Francesco Griselini.

La seconda è identificabile con la trattatistica, e raccoglie regole e precetti relativi alla musica in generale, come le Istruzioni armoniche di Gioseffo Zarlino ed il Trattato di musica di Giuseppe Tartini, oppure all'uso di vari tipi di strumenti, dal flauto al cembalo.

La terza infine è quella della musica pratica, rappresentata qui dalle sole intavolature (per liuto, tiorba, organo e chitarra spagnola), ognuna con le sue specificità, in ragione della relativa rarità e importanza di tale tipo di notazione musicale.

Ben più ampio materiale di studio offrono i fondi marciani a musicisti e musicologi: fra gli oltre 1600 manoscritti primeggiano i 120 codici di melodrammi secenteschi provenienti dalla sceltissima biblioteca del procuratore Marco Contarini, tra i quali, oltre a molte opere di Francesco Cavalli, si segnala la partitura dell'Incoronazione di Poppea, comunemente attribuita alla mano di Monteverdi; numerosi sono gli autografi di autori veneziani, da Benedetto Marcello a Francesco Malipiero; di grande importanza infine la biblioteca raccolta dal prof. Pietro Canal e dal fratello mons. Lorenzo, acquisita nel 1928, che conserva oltre 700 manoscritti dei secoli XVI-XX relativi ai diversi generi musicali (melodrammi, oratori, musica vocale e strumentale, musica sacra), di autori quali Paisiello, Baldassarre Galuppi detto il Buranello, Haydn, Mozart, Antonio Lotti.

Le edizioni a stampa sono oltre 22.000, fra le quali figurano numerose edizioni veneziane dei secoli XVI-XVII, dai Gardano a Girolamo Scoto e Alessandro Vincenti, anch'esse provenienti dalla raccolta Canal, che ben rappresentano la musica madrigalistica e polifonica, ed un'imponente serie di partiture ottocentesche pervenute per diritto di stampa, il cosiddetto "Fondo Ricordi".

Stefania Rossi

La mostra si tiene presso le Sale Monumentali della Biblioteca Marciana di Venezia
(Libreria Sansoviniana, ingresso dal Museo Correr: la mostra è inserita nel percorso integrrato dei Musei di Piazza San Marco)

Per ulteriori informazioni:

Biblioteca Nazionale Marciana
Ufficio Stampa:
Annalisa Bruni
tel. 041.2407241, fax: 041.5238803
e-mail: b-marc@beniculturali.it