Elisabetta d'Austria e l'Italia

da Giovedì, 22 Febbraio 2001 a Domenica, 01 Aprile 2001

22 febbraio – 1° aprile 2001

Non si può negare che in questi ultimi tempi il "mito" di Elisabetta d'Austria sia rifiorito. L'affascinante imperatrice è oggi più che mai protagonista di diverse rassegne che tentano di offrire una rinnovata interpretazione del personaggio che dalla storia è entrato direttamente nella leggenda.

Nella mostra Elisabetta d'Austria e l'Italia, promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dall'Associazione Italia-Austria, in collaborazione con le Assicurazioni Generali, ci si vuole allontanare dal mito della donna fragile e tuttavia caparbia e moderna, dell'affascinante sovrana anticonformista e coraggiosa, per analizzare invece i riflessi che questo personaggio lasciò nei territori di identità italiana anche appartenenti all'impero asburgico.

Ospitata nella splendida sala del Sansovino della Biblioteca Marciana di Venezia, la rassegna si caratterizza per storica e documentaristica. Manifesti ingialliti dal tempo, avvisi, corrispondenze, xilografie tratte da giornali, locandine di teatro, giornali e pubblicazioni di mediocre o raffinata edizione ricostruiscono un ben definito contesto storico che è quello del viaggio imperiale del 1856-57, quando Elisabetta al braccio del suo augusto sposo diede prova di grande coraggio ignorando con un atteggiamento irreprensibile i gesti ostili della popolazione, soggiornando per quattro mesi nei vecchi palazzi reali di Venezia e di Milano.

Erano trascorsi solo due anni dal giorno in cui una coppia di rara bellezza si era unita nella chiesa degli Agostiniani, drappeggiata con velluti rossi e illuminata a giorno con 15.000 candele. La "natura angelica" e la bellezza della nuova imperatrice aveva provocato un'inflazione di produzione poetiche.
Nella mostra si presenta un'interessante campionatura di odi, epitalami, serenate e poesie, detti latinamente nuptialia, provenienti da territori italiani anche non soggetti alla Casa d'Austria, custoditi attualmente in diverse biblioteche e archivi. Sull'uniforme elogio delle virtù degli sposi spicca una qualità positiva di Sissi, quella della clemenza.

Pare in effetti che sia stata lei, convincendo il consorte ad atti di indulgenza, a stemperare il sentimento di odio e di disprezzo che caratterizzava le genti del Lombardo-Veneto, animate da "un unico sentimento"- come scrisse da Venezia il console inglese, " dalla curiosità di vedere l'imperatrice la cui fama di donna meravigliosamente bella" l'aveva preceduta.
Nel corso della permanenza imperiale nella città lagunare l'atmosfera aveva registrato tuttavia un miglioramento, "soprattutto grazie alla buona impressione destata da Sissi", come aveva confidato Francesco Giuseppe in una lettera alla madre Sofia.
Forse, secondo una voce che circolava a Vienna, la bellezza di Sissi stava conquistando l'Italia meglio di quanto avrebbero potuto fare i soldati e i cannoni dell'imperatore. L'imperatrice aveva ricavato invece da quel viaggio un' impressione estremamente negativa, che si acuì dopo l'unificazione italiana.

Nel "Paese dei traditori" Sissi comunque ritornava sempre, attirata dal mare che aveva visto per la prima volta a Trieste, rappresentando per lei la via verso la libertà tanto agognata. E se nella "fedele citta" di Trieste c'era il fatato castello di Miramare, dove trovava comprensione presso le anime del passato, a Venezia, c'era uno yacht sempre pronto a salpare. Amava viaggiare "in strikto Inkognito" anche se a Merano nel 1870 arrivò con un seguito di 102 persone. Con l'andar del tempo la sua misantropia assunse tali dimensioni, da far supporre di aver a che fare con una persona bizzarra.
A Venezia nel 1895 cercò effettivamente di passare inosservata per visitare la prima Biennale, ma sparsasi la voce, dovette incontrarsi con i reali d'Italia.
Fu comunque sempre il sud ad attrarla; anche alle bellezze di Roma, dove vi soggiornò nel 1869 per assistere la sorella Maria durante il parto, preferì quelle di Pompei, di Capri e di Napoli che visitò rispettivamente nel settembre e nel dicembre del 1890, durante il suo incessante peregrinare per mare.

Il 10 settembre 1898 un anarchico italiano di nome Luccheni pose fine alla sua inquietudine. I giornali del giorno dopo dedicarono la prima pagina. L'interesse però, dopo i primi giorni, tese a spostarsi dal compianto per la sorte dell'imperatrice alla preocupazione per la sorte dei lavoratori italiani, possibili vittime di persecuzione nell'impero austro-ungarico.
Parte della stampa iniziò a criticare i reazionari, mentre altri giornali condannarono coloro che con la propaganda democratica avevano aperto la strada al gesto anarchico.
Sta di fatto che dopo i funerali, tenutisi il 17 settembre, l'attenzione dei giornali sminuì, fino a dimenticare l'atto inconsulto: Elisabetta scomparve dalla scena lasciando che negli animi di quelli che lei mai ritenne suoi sudditi si insinuasse una velata sfiducia, una mancanza di fede circa il destino di quella Casa d'Asburgo, di cui lei era sempre ritenuta elemento estraneo.
La "finis Austriae" sembrava davvero inevitabile.

Marina Bressan

La mostra:

È un’esposizione storico-documentaria di oggetti, quadri, manifesti, libri, giornali e documenti prodotti in Italia nel corso delle visite dell’Imperatrice Elisabetta d’Austria nelle città italiane.
Il materiale esposto (proveniente da biblioteche, archivi e musei italiani) esce per la prima volta dai depositi per ricostruire i rapporti di Sissi con il suo popolo.

L’incontro con Venezia ne costituisce la più esauriente illustrazione: dalle poesie del popolo (compresa la canzone del regatante Toni per il corteo e la regata in Canal Grande) alle feste alla Fenice, alle cerimonie religiose in San Marco, alle visite alle istituzioni veneziane inclusa la Biblioteca Marciana; dal lungo soggiorno del 1861 con i figli e le molte passeggiate in gondola, al ritorno significativo da Corfù per presenziare l’apertura della prima Biennale d’arte (occasione in cui avvenne l’incontro con la Regina Margherita).
Ma altre curiosità non mancano anche per le sue visite ad altre città del Triveneto e poi a Milano, Roma, Napoli.

Promotori:
Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Ufficio Centrale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali e l’Editoria. Con la collaborazione di Assicurazioni Generali e Associazione Italia-Austria.

Sede:
Sale monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana (Libreria Sansoviniana) inserite nel percorso integrato dei Musei di Piazza San Marco (a biglietto unico che comprende anche Palazzo Ducale, Museo Correr e Museo Archeologico Nazionale).
L'ingresso (unico per Correr, Museo Archeologico e Libreria Sansoviniana) si trova al Museo Correr (Ala napoleonica, Piazza San Marco).

Catalogo:
A cura di Marina Bressan. Edizioni della Laguna - Editoriale Generali, p.236 con ill. a col. e b.n., L.48.000 in mostra.

La mostra si tiene presso le Sale Monumentali della Biblioteca Marciana di Venezia
(Libreria Sansoviniana, ingresso dal Museo Correr: la mostra è inserita nel percorso integrrato dei Musei di Piazza San Marco)

Per ulteriori informazioni:

Biblioteca Nazionale Marciana
Ufficio Stampa:
Annalisa Bruni
tel. 041.2407241, fax: 041.5238803
e-mail: b-marc@beniculturali.it