Dal -noli me tangere- alla conservazione reale

Biblioteca Marciana newsletter

numero 5 - autunno 2002

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Dal "noli me tangere" alla conservazione reale

L'attività dell'Ufficio di conservazione e restauro, oltre ai consueti lavori legati agli aspetti conservativi e di allestimento delle mostre, alla legatoria, al piccolo restauro e alle problematiche ambientali, si è concentrata su alcuni interventi particolari qui illustrati.

Chi scrive ha deciso infatti di affrontare un nodo conservativo rappresentato da una zona noli me tangere della biblioteca, comune peraltro a tante altre biblioteche, soprattutto italiane: il fondo giornali.
Esso si presenta stoccato con due modalità, la prima sotto forma di volumi rilegati, alcuni in buono stato, che rivelano un intervento di legatura di buona qualità, non mirato al risparmio, senza violenti grecaggi e rifilature, altri che svelano la frettolosità e la scarsa funzionalità della legatura realizzata.

La seconda forma di stoccaggio, assai comune anch'essa nelle biblioteche, è davvero sconfortante e di difficile rimedio. Una grande quantità di giornali sono stati nel tempo raggruppati a pacchi, piegati in quattro parti e tenuti insieme da spago sottile. Spesso si ignora che lo spago subisce con l'umidità una modificazione che risulta esattamente contraria a ciò che accade alla fibre della carta.
Mentre lo spago si restringe, la carta si gonfia ... e i danni iniziano.
In questo caso è di immediata visibilità l'entità del danno provocato ai giornali così immagazzinati: lo spago ha nel tempo inciso e tagliato la carta nei punti di contatto mentre la piegatura dei giornali ha provocato nelle già fragili fibre di pasta di legno rotture e distacchi lungo le pieghe. La luce ha fatto il resto. Le parti più esposte sono ingiallite o brunite con un complessivo indebolimento e scarsa resistenza alla manipolazione.

Spesso di questi tempi per i giornali vengono proposte soluzioni di riproduzione fotografica o digitale senza tuttavia aver chiaro che, a parte le spinose problematiche del mantenimento dei supporti digitali, la riproduzione di tali materiali è possibile solo se essi sono in grado di sopportare una manipolazione - i giornali piegati in quattro, segati dallo spago e tagliati lungo le pieghe non possono essere né aperti né sfogliati senza causare un peggioramento del loro stato - e se sono consolidati e conservati nel modo adeguato. Bisogna dunque ricordare sempre che prima di tutto è necessario provvedere alla reale conservazione dei materiali prima di pensare alla loro "virtualità"!

Ho iniziato questo oneroso intervento sul fondo giornali stoccati in pacchi, con un primo e cauto lavoro di dispiegamento e spianatura sotto pressa per permettere alle fibre di ridistendersi in modo da poter conservare in seguito i giornali nel loro originario formato. Sono passata poi alla fase di parziale pulizia a secco e di consolidamento e risarcimento degli strappi, dei fori, dei tagli scegliendo di utizzare carta giapponese precollata e nastro di carta priva di lignina.

I giornali così distesi, riparati e consolidati sono stati inseriti a piccoli gruppi in cartelle di conservazione e riuniti in blocchi ridotti in speciali scatole che permettono lo stoccaggio anche in verticale. Il lavoro che per ora ha coinvolto un primo lotto di giornali continuerà sino a comprendere tutto il settore, ridefinendo e riorganizzando inoltre le strutture del deposito, riuscendo a trasformare una zona noli me tangere in uno spazio di reale conservazione.

Tiziana Plebani