Vanni Scheiwiller - Contributi e Bibliografia

Mercoledì, 16 Ottobre 2002

Le Venezie di Vanni Scheiwiller (1934-1999)

Contributi e Bibliografia

Vanni Scheiwiller tre anni dopo: le Venezie, il libro d'artista

L'amore di Vanni Scheiwiller per la letteratura era tale da non ammettere confini e classificazioni esclusive. Questa è l'impressione che si ha scorrendo i cataloghi in 16° "All'insegna del pesce d'oro". Lo stesso atteggiamento, la stessa ostinazione a voler evitare ogni scelta pregiudicante per l'esperienza del libro e della lettura emerge nel secondo amore, che è per Scheiwiller la grafica, intesa come parte legittima del territorio della grande arte.

Per uno che si fosse laureato su Savinio e/o il surrealismo italiano, sembrerebbe d'uopo rintracciare una preferenza o preminenza di una determinata scuola. In effetti intorno al 1960, anno di addottoramento del ventiseienne editore, e nell' "Almanacco del Pesce d'oro" dello stesso anno si può riscontrare la presenza, accanto a Savinio, di Delfini, di Gaio Fratini, di Ennio Flaiano. Ma tra il '59 e il '62 escono altri titoli, altri autori: da Biagio Marin, a Pizzuto, attraverso Jahier, Sbarbaro e Rebora.

Quindi Savinio, la metafisica, il surrealismo italiano, non rappresentano che uno dei fili tracciati negli annali dell'attività di Scheiwiller, dal 1952 al 1999 e oltre il 1999, data la mole di progetti che avrebbero visto in parte la conclusione dopo la una scomparsa (17 ottobre 1999 - l'editore era nato nel 1934) che lasciava orfane non solo due case editrici, ma un nuovo secolo di poesia, nato senza che il Pesce d'oro potesse fare da battistrada.
E prima o poi quegli annali delle edizioni Scheiwiller andranno fatti, perché non bastano i cataloghi di vendita, pure essi stessi già libri di pregio - con la prefazione di Pound del '37, dedicata a Giovanni Scheiwiller quindi, in cui il poeta americano celebrava l'appartenenza dell'editore ad una nuova economia: "Decise di pubblicare letteratura, prima che il pubblico domandasse la letteratura di domani, o una letteratura che si indirizzava a pochi lettori d'un gusto e di una intelligenza superiori.

Egli concepì un sistema, che recava una perdita piccola, ma assoluta all'editore".
A parte il sensibile scarto impresso dal figlio al "sistema" paterno, con il conseguente allargamento del pubblico e delle committenze - realtà che impose all'editore la creazione nel '77 della Libri Scheiwiller - urgerà quindi anche per le edizioni di Vanni Scheiwiller un autentico lavo di scavo all'interno delle collezioni del Novecento che possa redigere, a futura memoria, una cronologia esaustiva e attendibile.

A colmare almeno parzialmente a questa lacuna documentaria provvide l'editore stesso già dagli anni Ottanta, a partire dalla prima mostra di Milano (1983), quindi Reggio Emilia (1986), New York (1996). Dopo la morte le mostre di Trieste e di Matera, hanno assunto lo stesso compito dell'iniziativa attualmente in preparazione a Venezia e a San Donà di Piave: conoscere l'opera di Scheiwiller e valorizzarla attraverso una settorializzazione e regionalizzazione, nella fattispecie, del suo enorme catalogo.
Scheiwiller non espresse mai preferenze, quindi è impossibile e riduttivo costringerne l'idea in una linea veneta o lombarda o meridionalistica. Queste linee ci sono tutte e occorre percorrerle parallelamente per approdare al Novecento di Vanni Scheiwiller. Un elemento sicuro è comunque che la parabola editoriale di Vanni Scheiwiller si svolse interamente nella seconda metà del secolo: una seconda metà che esprime una grande nostalgia della prima.

Quando nel '51 Vanni assume la direzione della casa editrice un canone della poesia del Novecento si è già stabilito; non contro quel canone, ma a suo corredo Scheiwiller sembra ricercare le radici non solo in Sbarbaro e in Rebora, ma anche nei poeti simbolisti e liberty, quindi nel primo e nel secondo futurismo (poeti ai quali dedicò quattro memorabili antologie in collaborazione con Glauco Viazzi, dal 1972 al 1975).
Questa passione retrospettiva, oltre a consentirgli di mettere insieme, per così dire il diavolo e l'acqua santa (così come Aldo Manuzio aveva messo insieme Aristotele e Platone), doveva però essere il riflesso dello stesso carattere che determina l'approccio al dialetto inteso come realtà anteriore alla contemporaneità, ma contemporanea alla sua poesia. Da questo punto di vista occorreva all'editore non riscoprire ma scoprire ex-novo.

Come ha sottolineato Pietro Gibellini nel volume Per Vanni Scheiwiller, inidialmente in Scheiwiller "l'interesse per la zpoesia dialettale s'imparenta, non senza rischi, con il gusto della ricerca folklorica"; si pensi alla collana di proverbi in 32°.

Ma, continua Gibellini, "la coesistenza di culto delle radici e cosmopolitismo intellettuale che emerge nel settore dialettale e folklorico, vale per tutto il catalogo di Scheiwiller, come pure l'altra amabile e ammirabile sua qualità , quel coraggio pioneristico che gli fa alternare all'omaggio affettuoso per i grandi vecchi della poesia la generosa scommessa sui giovani e nascosti talenti". Di uno dei suoi autori prediletti, Sbarbaro, Scheiwiller pubblicò nel '68 la traduzione del capolavoro di Huysmans, À rebours: analogamente si può definire la produzione Scheiwiller come una produzione a ritroso, nel senso più provocatorio dell'espressione.
Un andare controcorrente sì, ma solo quanto basta per non costruire sulla sabbia, in cui tuttavia non mancò mai a Scheiwiller la duplice coscienza della complementarità del concetto di testo, inteso come composizione-elaborazione, e della funzione definitiva, storica, dell'edizione.

In questo senso non deve apparire casuale la presenza nel catalogo di due critici orientati in direzione apparentemente divergente, Contini e Dionisotti, il primo verso il testo, il secondo verso l'edizione. Dal momento che se è vero che in Scheiwiller non affiorano preferenze, è vero altresì che ogni inserimento nelle sue collane sottendeva un metodo e una sovrana necessità d'equilibrio.

Un ultimo aspetto saliente dell'eredità di Scheiwiller è la sua concezione del libro come prodotto grafico e quindi come luogo d'incontro interdisciplinare, tra il testo e l'immagine, tra lo scrittore e l'artista (che a volte sono la stessa persona).

Ora nella mostra di libri d'artista che avrà sede in San Donà di Piave dal 18 ottobre 2002 saranno esposti esemplari della produzione Scheiwiller che dimostrano l'indissolubilità, per l'impaginazione sempre vigile e la correlativa scelta dei materiali e dei caratteri di stampa, del contributo dell'artista, siano Melotti, o Zigaina, Zuccheri o Tono Zancanaro, Santomaso, Vedova o Tancredi, dalla lettura del testo, che sembra nei libri di Scheiwiller di qualsiasi formato restare un obbiettivo centrale.

In che misura questo obbiettivo si consolidi nell'attuazione di ciascun libro d'artista, compresi quelli di Alina Kalczynscka (il cui catalogo è il testamento editoriale di Scheiwiller) è questo uno dei temi delle sessioni di studio che precederanno il 16 e il 17 ottobre, a Venezia, l'inaugurazione della mostra di San Donà di Piave, per l'inesausta domanda del pubblico potenzialmente ancora in crescita dei rimpianti piccoli formati marchiati Pesce d'Oro.

Alessandro Scarsella

Bibliografia essenziale su Vanni Scheiwiller a cura di A.Scarsella

  • Edizioni di Giovanni e Vanni Scheiwiller: 1925-1965.
    Con uno scritto di Ezra Pound,
    Milano, All'insegna del Pesce d'oro, 1965.
  • Edizioni di Giovanni e Vanni Scheiwiller: 1925-1965.
    Con uno scritto di Ezra Pound, 1937,
    Milano, All'insegna del Pesce d'oro, 1968.
  • Omaggio a Vanni Scheiwiller, a cura di Giuseppe Appella,
    Roma, L'arco, 1974.
  • Edizioni di Giovanni e Vanni Scheiwiller: 1925-1978, a cura di Giacomo D'Orsi e Roberto Barzetti; con uno scritto di Ezra Pound (1937)
    Milano, All'insegna del Pesce d'oro, stampa 1978.
  • Edizioni di Vanni Scheiwiller: 1952-1982
    Milano, All'insegna del Pesce d'oro, 1982
  • Scheiwiller a Milano 1925-1983: immagini e documenti,
    Milano, Libri Scheiwiller, 1983.
    Mostra tenuta a Milano nel 1983.
  • Arcana Scheiwiller: gli archivi di un editore, a cura di Linda Ferri e Gianfranco Tortorelli ;
    Milano, Libri Scheiwiller, 1986.
    Mostra tenuta a Reggio Emilia nel 1986.
  • 40 x 80 : le strenne per gli amici di Paolo e Paola Franci, a cura di Vanni Scheiwiller
    Milano, Vanni Scheiwiller, 1994.
    (Mostra tenuta alla Biblioteca Nazionale Braidense).
  • Giovanni and Vanni Scheiwiller: seventy years of publishing (1925-1995):
    Italy as a publishing bridge between East and West,
    Milano, Libri Scheiwiller, 1996.
    Mostra e Convegno tenuti a New York nel 1996.
  • Alina Kalczynska, L' arte del libro; scritti di Carlo Bertelli e Jan Szczepanski
    Milano, Libri Scheiwiller, 1999.
  • Andrea Kerbaker, Giovanni e Vanni Scheiwiller,
    "Belfagor", LIV, 1, 1999, pp. 47-60.
  • All'insegna del Pesce d'oro: edizioni Scheiwiller dagli anni Quaranta agli anni Settanta,
    Udine, Martincigh libreria antiquaria, Catalogo n. 5 anno 2000.
    (Con uno scritto di Mary de Rachewiltz e cinque disegni di Silvano Scheiwiller)
  • Per Vanni Scheiwiller, a cura di Alina Kalczynska,
    Milano, Libri Scheiwiller, 2000.
  • Le strenne per gli amici di Paolo e Paola Franci
    2. ed. aggiornata
    Milano, Biblioteca Nazionale Braidense, 2000
    Vanni Scheiwiller e la scultura, a cura di Giuseppe Appella,
    Edizioni della Cometa, 2000.
    Mostra tenuta a Matera nel 2000.
  • A Vanni Scheiwiller: una sirena nell'editoria italiana, "Autografo", XVI, 41, 2000
    (Numero speciale)
  • Artisti e scrittori polacchi nelle edizioni di Giovanni e Vanni Scheiwiller (1925-1997),
    a cura di Alina Kalczynska Scheiwiller
    Milano, Libri Scheiwiller, 2001.
  • "L'editore ideale". Scheiwiller, la cultura e gli scrittori del Friuli-Venezia Giulia,
    "I Quaderni dell'Archivio", 7, 2001
    (Mostra documentaria tenuta a Trieste nel 2001).