Nota biografica
Rachele Bianchi è nata a Milano nel 1925. In seguito agli studi classici scopre una profonda passione per l’ambito artistico.
In un primo tempo si mette alla prova con le tempere su carta. Dal 1950 inizia a cimentarsi con il disegno a matita, privilegiando lo studio della linea.
Ben presto prende avvio l’avventura del lavoro in studio. Comincia a disegnare nudi femminili con una amica pittrice, con cui condivide una modella.
All’inizio degli anni Cinquanta scopre l’amore per la materia e i volumi. Inizia a plasmare la creta e realizza grandi vasi in ceramica senza l’uso di tornio, dipinti a gran fuoco. Inoltre in quell’epoca esegue terrecotte colorate, tra cui il tema della natività, molto caro alla scultrice.
Si sposa e diventa madre di due figli. Bianchi, nonostante gli impegni famigliari, continua a coltivare la sua passione per la scultura. Nel 1968 realizza l’opera in bronzo “Ricerca” e nel 1971 “Personaggi”.
Negli anni Settanta partecipa alle mostre di Arte Sacra a Milano, all’Angelicum. Nel 1977 espone alla Galleria Giorgio Magnoni, a Milano. Franco Fornari le dedica un saggio dal titolo Cinema e icona, nuova proposta per la psicoanalisi dell’arte, Il Saggiatore, Milano 1979 dopo la creazione dello splendido bassorilievo in bronzo “Le nozze di Cana” (1975).
Nel 1993 la scultrice realizza il bassorilievo in bronzo “Il processo (da Kafka)”, “Colonia penale” e “Interno del castello di Kafka”. In quello stesso anno si inaugura la mostra personale di Rachele Bianchi alla Galleria Ada Zunino a Milano.
Dal 1995 si susseguono le creazioni di una serie di immagini a tutto tondo, come l’opera dal titolo “Il deserto dei Tartari”. Nel medesimo anno ha luogo la mostra Arte come luce, al Museo della Basilica di Sant’Ambrogio, Antico Oratorio della Passione, Milano e la mostra La scultura della ragione, con uno scritto di Raffaele De Grada, alla Galleria Ada Zunino a Milano.
Dal 1996 Bianchi inaugura una serie di sculture monumentali. In quell’anno la scultrice apre al pubblico la mostra La poetica dell’immagine, presso la Basilica di San Carlo al Corso, alla Rotonda della Basilica. Seguono le collettive, Regalo d’autore e Pittura, scultura e poesia alla Galleria Ada Zunino.
Nel 1997 Rachele Bianchi è invitata a partecipare alla mostra Figurazioni, Arte d’immagine in Lombardia, oggi al Museo della Permanente di Milano. Inaugura la mostra La scultura gotica di Rachele Bianchi, presentata da Luciano Caramel, alla Galleria Ada Zunino.
Nel 1998 è la volta di una esposizione alla Galleria Berman di Torino e alla Galleria De Clemente a Brescia.
Nel 1999, su invito di Elena Pontiggia, è presente alla mostra Artiste, presenze femminili nei movimenti artistici a Milano 1928-1968, nella Sala Viscontea a Milano, nel- l’autorevole spazio architettonico del Castello Sforzesco.
Bianchi espone alla Galleria Il salotto di Como. Segue una Rassegna itinerante da Sondrio a Volterra, dal titolo Sulla soglia della scultura, a cura di Floriano De Santi.
L’esposizione Spazio scultura, a cura di Milena Milani, è inaugurata presso l’Hotel Ancora, a Cortina D’Ampezzo.
Nel 2000 la scultrice inaugura una mostra personale alla Galleria Ada Zunino a Milano con l’esposizione di opere di grande dimensione, con il contributo in catalogo di Mario De Micheli e successivamente è protagonista della personale, a cura di Clizia Orlando, alla Chiesa di S. Lorenzo, a Tigliole d’Asti, col patrocinio dell’Assessorato alla cultura della Regione Piemonte. Bianchi è successivamente protagonista di una rassegna dal titolo Riflessioni plastiche alla Galleria Arte Contemporanea, al Palazzo Ducale di Pavullo (Modena).
Nel 2001 è la volta della mostra Giotto & company alla Galleria d’arte di Vigevano e nel 2002 della esposizione al Museo di Storia ed Arte di Sondrio, con testi di Osvaldo Patani, Flavio Caroli, Daniela Palazzoli. Rachele Bianchi riceve il Premio alla Carriera a Milano, in occasione della XIV edizione.
Nel 2003 la scultrice inaugura una nuova mostra alla Galleria Ada Zunino, a Milano. L’artista riceve dal Cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi la Grande Medaglia coniata nel 2002, destinata ai cittadini insigniti. Bianchi realizza per il Duomo di Milano il bassorilievo “La Madonna, San Giorgio, San Lorenzo”.
Nel 2004 realizza la scultura in bronzo dorato “La donna d’oro”, posta sulla Chiesa del Sacro Cuore di Milano e poi spostata nel Museo della Chiesa. L’anno successivo viene dedicato a Bianchi uno spazio a Ristotheatre a Roma. La scultrice esegue opere monumentali al Parco di Marnate (Varese), al Museo di Portofino, al Comune di Teglio (Sondrio) e ad Alessano (Lecce).
Nel 2007 il bassorilievo “Donna con bambina”, in marmo bianco di Carrara, è stato murato nell’Oratorio della Chiesa di San Giuseppe dei Morenti a Milano. Successivamente l’artista realizza una scultura per il Museo di Sondrio. Nell’anno successivo l’opera “La donna d’oro” è posta nella clinica Columbus a Milano.
Bianchi realizza in seguito una esposizione al Circolo della Stampa a Milano, esponendo tempere e disegni inediti degli anni Quaranta e Cinquanta del Novecento.
La scultrice crea quattro portali in bronzo per la chiesa dei Santi Donato e Carpoforo a Renate (Monza) e l’opera “Personaggio” viene posta nella parte antistante della chiesa medesima.
Nel 2009 la scultura “La donna e l’ombra”, in pietra verde (serpentino) è collocata nella parte antistante della Biblioteca comunale di Mombegno (Sondrio).
Il 2010, infine, è un anno particolarmente fecondo per la scultrice nell’ambito della sua attività.
La mostra antologica “Il Teatro della memoria”, a cura di Giovanna Barbero (volume Edizioni Verso l’Arte), promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, nell’ambito alla XII Settimana della Cultura, è allestita a Palazzo Gamberini, presso le prestigiose sale dell’Archivio di Stato a Firenze.
Il bassorilevo monumentale, in ceramica policroma, “Il bosco di Castellamonte”, 1960-2010, cm 300x200, è installato in modo permanente in piazza Vittorio Veneto, in occasione dell’anniversario dei 50 anni della esposizione della ceramica di Castellamonte.
La mostra antologica delle terrecotte “Il Teatro dell’Anima”, a cura di Vittorio Amedeo Sacco (catalogo Edizioni Stendhal), è inaugurata a Palazzo Botton, sede del Museo della ceramica di Castellamonte.
Ancora una mostra antologica “Rachele Bianchi. La forma come epifania dell'essere”, questa volta a cura di Lara Caccia (volume Edizioni Verso l’Arte), è allestita presso le Sale del Museo, alla Biblioteca Nazionale di Cosenza.
Sempre a Cosenza, il 5 febbraio 2011 è inaugurato il monumento a "La donna calabrese", collocato in permanenza nella piazza dell'Arcivescovado (piazza Parrasio).
A febbraio-marzo 2011 tiene una mostra di opere recenti su carta (tecniche miste: foto e tempera) presso la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia.
Rachele Bianchi è stata definita dalla critica una delle più interessanti scultrici nel panorama italiano femminile.