La Biblioteca Nazionale Marciana mercoledì 13 novembre ore 16.00, nelle sue Sale Monumentali, propone la presentazione del volume: How the Secularization of Religious Houses Transformed the Libraries of Europe, 16th-19th Centuries, curato da Cristina Dondi, Dorit Raines, e Richard Sharpe † (eds) (Turnhout: Brepols, 2022), 720 pp.
Saluto di Stefano Trovato, direttore della Biblioteca Nazionale Marciana
Presentano:
Mario Infelise, professore emerito di Storia moderna all'università Ca' Foscari di Venezia. Si è occupato di storia del libro e delle istituzioni culturali e del loro rapporto con la politica.
Paola Molino insegna storia moderna all'Università di Padova. Si occupa di storia della conoscenza, delle culture scritte e delle biblioteche in età moderna. E' autrice, insieme a Katrin Keller, di un volume sulla collezione degli avvisi manoscritti dei fratelli Fugger di Augusta (2015), e di un volume sulle origini della biblioteca imperiale alla fine del XVI secolo (2017). Negli ultimi anni si è occupata della catalogazione di libri orientali nella biblioteca Imperiale di Vienna nel XVII secolo e della mobilità di libri e notizie fra gli Stati Italiani e il Sacro Romano Impero nello stesso periodo.
Saranno presenti le curatrici del volume Cristina Dondi e Dorit Raines.
Durante il periodo medievale e l'età moderna, i monasteri furono spesso attivi laboratori culturali, centri di fondamentale importanza per la lettura e la scrittura. Essi accumularono e mantennero dei fondi librari che a volte divennero, con i secoli, grandi biblioteche. Durante il Medioevo scribi e scriptoria moltiplicavano le copie dei testi, garantendone la circolazione e, in molti casi, la sopravvivenza. La longevità e la sicurezza delle biblioteche monastiche garantirono la conservazione di testi divenuti rari, e alcune di queste biblioteche divennero risorse per studiosi al di fuori delle loro comunità.
La chiusura degli istituti religiosi, in circostanze diverse, è un fenomeno politico che ha interessato tutta l’Europa tra il 16° e il 19° secolo. Si inizia con l’Inghilterra di Enrico VIII e la Chiesa anglicana, passando per le chiusure settecentesche da parte di grandi Stati come Portogallo, Francia, Prussia e la Repubblica di Venezia, per poi subire le soppressioni napoleoniche fino ad arrivare alle ultime dissoluzioni all’inizio del Novecento in Spagna. Le conseguenze furono in alcuni casi la conservazione intatta di collezioni medievali e della prima età moderna, e in altri, l’abbandono dei libri al loro destino, o ancora la messa in vendita dei libri ritenuti inutili alimentando il nascente mercato antiquario.
Per capire questo fenomeno complesso e variegato nello spazio e nel tempo e indagare la sua interazione con i grandi temi storici, una conferenza tenutasi a Oxford nel 2012 ha riunito trenta esperti per identificare i diversi aspetti di questo processo e capire il suo impatto culturale in Europa, e più oltre. Il risultato è stato quello di riunire e condividere per la prima volta le esperienze simili e diverse di vari Paesi europei, dal Portogallo e dalla Spagna a ovest alla Polonia e all'Ucraina a est, dalla Finlandia e dalla Svezia a nord a Napoli a sud, con ramificazioni che si estendono al Nord e al Sud America e collegare ancora alle questioni future per il ruolo continuo dei libri e delle biblioteche nel patrimonio europeo.
L'evento sarà trasmesso sul canale YouTube della Biblioteca, con possibilità di interagire tramite chat, al link: https://www.youtube.com/channel/UCesk4_I8FuO08GpqmnYJINg
Non è prevista prenotazione. Ingresso libero consentito fino al raggiungimento massimo dei posti disponibili.
Accesso da Piazzetta San Marco 13/a, Venezia.
Per ulteriori informazioni si prega di scrivere a b-marc.stampa@cultura.gov.it
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