La Biblioteca Nazionale Marciana, in collaborazione con Università IUAV di Venezia (Centro Studi Architettura Civiltà Tradizioni del Classico) e l’Università Ca’ Foscari (Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali, Dottorato Internazionale in Storia delle Arti), organizza per giovedì 28 novembre 2019, alle ore 16.30, nelle sue Sale Monumentali (P.tta San Marco 13/a, Venezia) un incontro dal titolo: “L’Astrologia da Pellegrino Prisciani ad Aby Warburg”.
Nel corso dell’incontro sarà presentato il progetto di restauro del manoscritto marciano, Lat. VIII, 26 (=3268): Orthopascha di Pellegrino Prisciani, finanziato da UNIC (Unione Nazionale Industria Conciaria), a cura di Elisa Bastianello e Silvia Pugliese.
Con l’occasione sarà presentato il volume di Maurizio Ghelardi, Aby Warburg, Astrologica (Einaudi, 2019), primo volume della nuova edizione dell'opera di Aby Warburg e sarà proiettato Il gesto perduto. Frammenti per un film documentario su Aby Warburg, di Italo Spinelli.
Saluto di Stefano Campagnolo, direttore della Biblioteca Nazionale Marciana e di Fulvia Bacchi, direttore generale UNIC - Lineapelle. Intervengono Elisa Bastianello, Silvia Pugliese, Maurizio Ghelardi e Italo Spinelli, coordina Monica Centanni.
Il manoscritto marciano Lat. VIII, 26 (=3268) conserva l'Orthopascha, dissertazione in latino composta nel 1508 dall'umanista ferrarese Pellegrino Prisciani (ca. 1435-1518). Indirizzato a papa Giulio II, il trattato intendeva persuadere il pontefice a intraprendere la riforma del calendario giuliano, che differiva da quello astronomico e influenzava così la data in cui cadeva la Pasqua. Dopo la morte del papa nel 1513 vennero apposte alcune modifiche, e il manoscritto divenne copia di presentazione dedicata a papa Leone X. Scritto su pergamena e abbellito da miniature e iniziali colorate, il codice è interessante anche per la sua elegante legatura in cuoio decorato con lacci di seta, che presenta impresso in oro il nome di Tommaso Giannotti Rangoni, astrologo e medico attivo a Venezia, conosciuto anche come Thomas Philologus Ravennas (1493-1577). Alcuni volumi della sua ricca biblioteca sono ora conservati in Marciana. Sul progetto di restauro si veda: https://artbonus.gov.it/1312-il-manoscritto-dellorthopasca-di-pellegrino-prisciani.html
Maurizio Ghelardi, Aby Warburg, Astrologica (Einaudi, 2019).
“Tutto si muove, sulla pagina inquieta di Aby Warburg. Migrano le immagini, i volti, i corpi, i marmi. Percorrono il tempo, in un incessante andirivieni tra mondo antico, Medioevo, Rinascimento. Si muovono i pianeti, errabondi, ubiqui. Sorgono in un punto predeterminato del cielo, solo per arrancare faticosamente verso l’angolo in cui tramonteranno. Viaggiano gli uomini, con il loro fardello di paure, col lucente e ingombrante bagaglio dei loro sogni, e delle loro inestinguibili, violente passioni. Astrologica, curato con sapienza da Maurizio Ghelardi per Einaudi, è un sobrio, intimorente monumento di erudizione. Ed è un incalzante libro di viaggio. Potete leggerlo come una guida a mondi antichi, venerandi, scomparsi. Ma anche prenderlo in mano per scoprire lui, il grande intellettuale di Amburgo, che tanta parte ha avuto nella cultura tra Otto e Novecento. Come un esperto maestro di cerimonie, Warburg regola le entrate e le uscite dei suoi attori. Pensate di avere a che fare con una stella nel cielo di Mesopotamia? Guardatela bene, perché in un batter d’occhi si trasformerà in una figura di garbo rinascimentale. Ve ne state a testa in su, davanti allo sfolgorio del Salone dei mesi del ferrarese Palazzo Schifanoia? Warburg non ha nessuna intenzione di lasciarvi in ozio: «Oggi cercherò di spingere il campo di osservazione verso Oriente, per dimostrare che queste figure sono elementi sopravvissuti di rappresentazioni astrali del mondo delle divinità greche. In sostanza, simboli delle stelle fisse, che nella migrazione secolare dalla Grecia [...]” (Il Sole 24 Ore, 15 settembre 2019).
Aby Warburg, storico dell'arte e della cultura (Amburgo 1866 - ivi 1929). Studioso dai vasti interessi che ebbero come fulcro il Rinascimento, W. si dedicò allo studio dell'arte come strumento di comprensione, attraverso le opere e gli autori, della civiltà che li aveva espressi. Fondò quindi un nuovo metodo d'indagine che ha costituito la nascita dell'iconologia. Tra i lasciti di W. la biblioteca, primo nucleo del W. Institute di Londra.