Conferenza di Antonio Iacobini "L’Omero miniato di Francesco Filelfo: storia di un manoscritto conteso"

Giovedì, 28 Febbraio 2019

Giovedì 28 febbraio, alle ore 17, si terrà il terzo  incontro del ciclo organizzato dalla Biblioteca Nazionale Marciana per l’Anno Bessarioneo, destinato a celebrare il 550° anniversario della donazione a San Marco, vale a dire alla Repubblica Veneta, della preziosa raccolta libraria del cardinale Bessarione, primo fondamentale nucleo della Biblioteca Marciana.

Antonio Iacobini terrà una conferenza dal titolo:  L’Omero miniato di Francesco Filelfo: storia di un manoscritto conteso.

Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili  dal n. 13/a di Piazzetta San Marco, Venezia (Libreria Sansoviniana, sede storica della Biblioteca).

Per l’occasione, dalle ore 16 alle 17 sarà possibile visitare gratuitamente la mostra “Gli ultimi giorni di Bisanzio. Splendore e declino di un impero”, con ingresso da Piazzetta San Marco 13/a.

Il codice Pluteo 32.1 della Biblioteca Medicea Laurenziana, contenente l’Iliade e la Batracomiomachia, fu trascritto a Pavia nel corso del 1443 da Teodoro Gaza per Francesco Filelfo e fu corredato da un sontuoso apparato di illustrazioni e iniziali per mano di un artista lombardo in cui si può probabilmente riconoscere l’anonimo “Maestro delle Vitae Imperatorum”, il miniatore preferito di Filippo Maria Visconti.

Sappiamo da vari documenti che la «divina Iliade» di Filelfo era ben nota per il suo pregio nella cerchia dei primi umanisti. Già nel 1448, infatti, il cardinale Bessarione aveva chiesto con insistenza di poterla acquistare, ma alla fine aveva ricevuto dal proprietario, suo vecchio compagno di studi a Costantinopoli, una secca risposta negativa. Parecchi anni più tardi, però, Filelfo – sempre con l’acqua alla gola dal punto di vista finanziario – si trovò costretto a darla in pegno all’usuraio Gasparino da Casale. Per tentare di riscattarla, nel 1472 fece addirittura appello a Lorenzo il Magnifico, il quale non si lasciò sfuggire il prezioso manoscritto, che prima fu trattenuto presso il Banco di famiglia a Milano e infine entrò a far parte della Biblioteca Medicea Privata.

Antonio Iacobini è professore ordinario di Storia dell’arte bizantina alla Sapienza Università di Roma. Si è occupato di architettura nel Mediterraneo, da Costantinopoli a Venezia, di porte bronzee, di pittura, mosaico e miniatura fra Oriente e Occidente e, più di recente, della nascita della storiografia sull’arte del Medioevo. Tra le sue pubblicazioni: Il Vangelo di Dionisio (1998), Visioni dipinte (2000), Il viaggio disegnato. Aubin-Louis Millin nell’Italia di Napoleone (2012). Ha progettato e curato le mostre Fragmenta picta. Affreschi e mosaici staccati del Medioevo romano (Roma 1989) e Il Trionfo sul Tempo. Manoscritti illustrati dell’Accademia Nazionale dei Lincei (Roma 2002) e ha organizzato convegni: tra questi Le porte del Paradiso. Arte e tecnologia bizantina tra Italia e Mediterraneo (2006) e Medioevo ritrovato (2017). È socio della Pontificia Accademia Romana di Archeologia e dell’Istituto Siciliano di Studi Bizantini. È condirettore della rivista Arte Medievale.