Venerdì 28 febbraio, alle ore 16.30, nel salone della Libreria Sansoviniana (Piazzetta San Marco 13/a, Venezia) si terrà un concerto sul tema: Il quartetto come “divertimento”.
Saluto di Maurizio Messina, direttore della Biblioteca Nazionale Marciana. Presentazione di Anna Claut (Biblioteca Nazionale Marciana) e Franco Rossi (Conservatorio di Musica “Benedetto Marcello”).
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.
L’evento, programmato in occasione del Carnevale 2014, rientra nell'ambito della convenzione stipulata da qualche anno tra la Biblioteca Nazionale Marciana e il Conservatorio di Musica “Benedetto Marcello” di Venezia.
L'intendimento di valorizzare i fondi musicali presenti nelle due istituzioni veneziane si realizza con un programma che prevede un doppio Quartetto d'archi (musiche di G. Rossini/G. Mares, W. A. Mozart, F. J. Haydn). Le due trascrizioni, curate da Patrizia Parolin, per quartetto d'archi di Gaetano Mares, da Il barbiere di Siviglia, di Gioachino Rossini: Cavatina di Rosina, nell'esecuzione del "Quartetto Arriaga", e Cavatina di Figaro, nell'esecuzione del "Quartetto dell'Arte" sono ad opera degli Allievi del Conservatorio “Benedetto Marcello”, e sono state tratte dal manoscritto marciano cod. it. IV, 548 (=10023) che appartiene al gruppo di 22 manoscritti del fondo musicale denominato “dono eredi Barzizza”, del musicista Gaetano Mares (1793-1862), amico del conte Vincenzo Paolo Barzizza (1805-1873) la cui famiglia, originaria di Milano e, poi Bergamo, venne aggregata nel 1654 al Patriziato Veneto.
Programma:
Olivera Polic, Nora Larreategui, violini; Maria Tiozzo, viola; Enrica Maria Luzzi, violoncello; "Quartetto Arriaga" di Venezia.
W. A. Mozart, Quartetto K156
Sabina Bakholdina, Agnese Ferro, violini; Marco Spolador, viola; Enrico Bertolotti, violoncello; "Quartetto dell'Arte"
F. J. Haydn, Quartetto op. 20 n. 5
Gaetano Mares è primo violino alle Fenice all'epoca nella quale Giuseppe Verdi vi rappresenta ben cinque prime assolute, tra le quali Ernani, Rigoletto e Traviata. La passione di un musicista che mostra molta simpatia per la musica strumentale del suo tempo (e dedicherà a questo genere gran parte della propria Produzione) si fonde in una ammirazione sconfinata per Gioachino Rossini: è per questo che Mares, energico primo violino e sapiente quartettista, decide di trascrivere per questo organico, il quartetto d'archi, l'intero Barbiere di Siviglia. E accanto ai quartetti dei grandi del classicismo viennese, Haydn e Mozart, ecco apparire composizioni solo apparentemente più frivole, in realtà testimonianza di questo vero e proprio intreccio tra la tradizione melodrammatica italiana e il più puro quartetto viennese.
