Elisabetta d'Austria e l'Italia

Biblioteca Marciana newsletter

numero 4 - estate 2001

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Elisabetta d'Austria e l'Italia

 

Quadro
Ritratto di
Elisabetta d'Austria

"Elisabetta d'Austria e l'Italia" è il titolo della mostra storica e documentaria, curata da Marina Bressan e promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dall'Associazione Italia-Austria in collaborazione con le Assicurazioni Generali, allestita nelle Sale monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana dal 22 febbraio al 1° aprile 2001.
Manifesti ingialliti dal tempo, semplici e sontuosi, avvisi, circolari, xilografie e litografie, locandine di teatro, giornali e pubblicazioni di mediocre e raffinata edizione, hanno ricostruito un ben definito contesto storico: quello del viaggio imperiale del 1856-1857. Il bellissimo dipinto di Giuseppe Sogni, conservato nella Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti, ha dato corpo e immagine a Elisabetta d'Austria, i cui ritratti di giovanissima imperatrice non sono particolarmente conosciuti in Italia.

Lungi dall'essere una rassegna agiografica sull'imperatrice Sissi, la mostra veneziana - dopo il successo ottenuto a Trieste dove è stata ospitata per tre mesi a Palazzo Morpurgo, sede della Biblioteca Statale - ha illustrato un periodo storico di estremo interesse analizzando i riflessi che la sovrana lasciò nei territori di identità italiana appartenenti all'impero asburgico.
La sezione dedicata ai nuptialia e alle celebrazioni promosse nei territori italiani della casa d'Asburgo introduceva il corpo centrale della rassegna, costituito da una rappresentazione del viaggio imperiale del 1856-57, svoltosi fra Trieste, Venezia, Milano e Gorizia, mentre due sezioni della mostra sono state dedicate anche alla permanenza della sovrana a Roma e Milano.

Importanti istituzioni culturali italiane hanno prestato i preziosi materiali che sono stati esposti per la prima volta in modo organico.
La sezione conclusiva della mostra è stata dedicata all'assassinio di Elisabetta perpetrato dall'anarchico Luccheni.
Alcuni giornali dell'epoca - quotidiani e letterari - hanno messo in evidenza come la morte dell'imperatrice si sia trasformata in pretesto politico. Non ci furono parole di compianto per la sua tragica fine, che già all'indomani dei funerali, tenutisi il 17 settembre 1898, non faceva più notizia: Elisabetta scomparve definitivamente dalla scena per risorgere nel mito.

Marina Bressan