OGGETTO 15. Kimono, seta, Giappone ventesimo secolo. L’indumento che potete toccare e indossare è un kosode leggero in seta cucito a mano di fattura relativamente recente. Non appartiene alla collezione del Conte Bardi. Si tratta di un indumento estivo. All’interno è rinforzato con inserti di cotone grezzo sul collo, sulle spalle e dove ci si siede. Ancora oggi si sono mantenute le regole del suo confezionamento a partire da un’unica lunga striscia di stoffa che viene tagliata in rettangoli regolari. Nella forma il kosode anticipa l’attuale kimono. Lo stile dell'abbigliamento giapponese, ed in particolare il kimono, si sono sviluppati attraverso una lunga tradizione che affonda le sue radici nella moda cinese. Il kosode rimase il modello principale in voga fino all’occidentalizzazione del Giappone avvenuta alla fine dell’Ottocento. Il kosode, indossato originariamente sotto gli abiti, a partire dal Cinquecento diviene un capo d’abbigliamento d’uso quotidiano sia maschile che femminile portato però solitamente sopra altri abiti. Durante i secoli ha subito solo lievi mutamenti. Il museo d’arte orientale possiede una ricca collezione di preziosi kimono giapponesi d’epoca Edo. In Giappone l’arte tessile è sempre stata tenuta in altissima considerazione. L’abito rivelava non solo il gusto ma anche la sensibilità e il carattere di chi lo portava. I più famosi pittori d’epoca Edo si dedicarono anche a fornire il soggetto per gli abiti e i tessuti, che essi consideravano come uno spazio pittorico vero e proprio.