OGGETTO 6 Tavoletta in legno con le fasi della laccatura OGGETTO 7 Tavoletta laccata OGGETTO 8 Tavoletta laccata con intarsio in madreperla Due sale del museo sono dedicate all’esposizione di oggetti in lacca. Esaminiamo tre tavolette: la prima è l’esempio di quale procedimento si segue per la realizzazione degli oggetti laccati. Generalmente per il supporto si usa il legno di cipresso. La lacca (in giapponese urusci) è un lattice vegetale ricavato dall’albero della lacca. Come avviene per la gomma, essa si ottiene da profondi tagli paralleli fatti nella corteccia. Il succo che sgorga dalla corteccia viene raccolto, bollito e filtrato. Sulla superficie lignea viene applicata una garza di lino mista ad amido di mais su cui viene stesa la prima mano di lacca. Si applica poi uno strato di terra simile al bolo che viene ricoperto da una mistura di terra e lacca come fissativo. Sono successivamente passati altri tre strati di lacca e la superficie ruvida è levigata con carbone di legno. Si procede infine con la lucidatura, in varie fasi, di tutta la superficie. L’intero procedimento di laccatura richiede in tutto trenta operazioni, fra stesura e lucidatura. La seconda tavoletta mostra l’effetto finale, ovvero quello di una superficie estremamente liscia e lucida: questa superficie è detta nera a specchio La terza tavoletta è un esempio di come la superficie laccata potesse essere decorata a sottile, medio ed alto rilievo. Essa poteva inoltre essere arricchita anche con l’aggiunta di altri materiali prima degli ultimi strati di lacca e della fase di lucidatura. Al centro è applicato un intarsio di tre pezzi in madreperla, tecnica chiamata in giapponese raden. La parte inferiore si presenta ruvida per l’aggiunta di polvere d’oro. Gli oggetti, alla fine del processo, risultano comunque molto leggeri. L’applicazione della lacca preserva dagli attacchi degli agenti esterni e le opere se eseguite bene , “a regola d’arte” si conservano intatte per lungo tempo.