Convegno La Cultura è nel Web. Esperienze venete. 28 aprile 2009 Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana. I Musei Civici di Padova. Forse più di altri sistemi museali legati alla proprietà comunale nel Veneto, i Musei Civici di Padova costituiscono un sistema complesso che, essendo espressione della sua storia, si pone in stretta relazione con l’identità cittadina, le altre emergenze del territorio, forti flussi turistici internazionali. Nove le sedi museali, talora monumenti di se stesse, in altre occasioni teatro di attività espositive in forma più o meno continuata di cicli di eventi culturali, sedi di vaste o piccole dimensioni, che vedono grandi afflussi di visitatori o che registrano presenze più contenute. Vale la pena di farne un quadro d’insieme, che renda anche la ragione di un’istituzione che ha più di centocinquant’anni ed è quindi bisognosa di vedere attualizzati e comunicati i propri contenuti e attività in termini adatti al mezzo, secondo criteri di esattezza, agilità, presentazione accattivante delle attività. Il nucleo centrale è costituito da tre sedi fra loro contigue: Cappella degli Scrovegni, senz’altro la principale attrattiva artistica e turistica di Padova che, caratterizzata da una fortissima richiesta di accesso, è al centro di un sistema di continuo aggiornamento conoscitivo e di prenotazione e gestione, legate anche alle necessità di conservazione del monumento. La sua visita è strettamente collegata a quella del complesso degli Eremitani, che ospita al piano terreno il Museo Archeologico, al primo piano la Pinacoteca con le opere del Museo d’Arte dal Trecento al Settecento e un’area per esposizioni temporanee nella quale trovano posto mostre di grande rilievo. Inoltre la sede si apre a conferenze, dibattiti, presentazioni, concerti, iniziative teatrali e altre ancora legate alla cultura e alla vita civile. Con lo stesso biglietto si accede a Palazzo Zuckermann, sede delle collezioni di arti applicate e decorative del Museo d’Arte e sede del Museo Bottacin, una sede che è dotata anche di spazi per mostre temporanee dedicate a temi legati al materiale ospitato nella sede o a eventi di arte contemporanea e di teatro all’aperto. Questo complesso vede attualmente circa 250.000 presenze all’anno e un sistema di comunicazione via informatica deve prevedere una sintetica illustrazione delle collezioni conservate, delle modalità di accesso, dei servizi, e aggiornare sulla natura degli eventi che qui trovano spazio. Numeri importanti e varietà di eventi caratterizzano anche un altro spazio sito nel cuore della città, il Palazzo della Ragione che, tra gli elementi del sistema civico, è quello di più antica proprietà comunale. Questa antica sede dei tribunali, oltre a essere monumento di se stesso, è sede di importanti mostre e di eventi di varia natura che lo vedono protagonista della vita del cuore della città. Non lontano è un altro monumento cittadino che, almeno parzialmente come il precedente, conserva la funzione per la quale è nato, lo stabilimento Pedrocchi. Al suo piano superiore, accanto alle sale che nel gusto eclettico del loro creatore, Giuseppe Jappelli, ripercorrono ecletticamente gli stili architettonici del passato, è stato da pochi anni aperto il Museo del Risorgimento e dell’età contemporanea. Si tratta pertanto di un monumento che deve esistere nell’adattamento alle diverse funzioni dell’edificio che lo ospita. Gli oratori di San Rocco e di San Michele, scrigni di affreschi, sono il primo sede di mostre con specifica vocazione al contemporaneo e al gioiello, mentre il secondo, sito di fronte a un monumento in fase di recupero come il Castello, trova, pur negli spazi estremamente ridotti, la possibilità di momenti di approfondimento legati a quest’area. Un respiro più ampio permette il complesso della loggia e Odeo Cornaro, l’abitazione di Alvise, che, oltre a essere un monumento all’architettura e alla decorazione di interni del primo cinquecento a Padova, continua nei mesi estivi la funzione teatrale per la quale era stato progettato ed è sede di concerti e mostre il cui allestimento viene studiato rispettando il delicato equilibrio di questo monumento. Altra situazione di antica memoria è la Casa del Petrarca di Arquà, i cui spazi trecenteschi ristrutturati nel Cinquecento vedono oltre 40.000 presenze annue e pertanto, tra i monumenti italiani di questo tipo, si pone in una classifica piuttosto alta. Caratteristiche diverse dunque, che devono rispecchiarsi anche con le vivaci attività di didattica (30.000 presenze annue) e con le esigenze di una bigliettazione di rete e varie reciprocità che coinvolgono, oltre al sistema civico, realtà appartenenti anche ad altri enti, quali la Diocesi, l’Università, ecc.. Un sistema informatico di comunicazione, concepito in una rete più ampia che è quella del Comune e in "società" con il tipo di comunicazione dedicato alle attività culturali, deve pertanto guadagnare la sua visibilità, salvaguardare l’individualità dei diversi siti, fornire informazioni culturalmente corrette e garantire attendibili forme di accesso per gli utenti. Devono trovare poi adeguato rilievo, gli eventi temporanei, i link con i partner, ecc. Davide Banzato