“Accessibilità Una legge per i disabili senza i disabili”. Venezia, 17 Dicembre 2004. Introduzione: La consapevolezza che Internet poteva dare ai disabili visivi orizzonti nuovi in termini di integrazione sociale e culturale, ci ha spinti subito a ricercare contatti con gli addetti ai lavori per sensibilizzarli a modificare verso l'accessibilità i siti già costruiti e aiutare chi si accingeva a voler programmare un nuovo sito con la prerogativa di costruirlo accessibile e nel rispetto delle raccomandazioni del W3C. La consapevolezza di quanto può offrire questo nuovo mondo, in termini di autonomia e comunicazione, ha spinto la nostra associazione a mettersi in discussione per dare una mano a capire i problemi dei disabili visivi e non solo. Nacque così il Gruppo O.S.I. costituito ufficialmente nella primavera del 2000, per espressa volontà dell'Unione Italiana Ciechi, con un reclutamento di decine di volontari, utenti del web, tra vedenti, non vedenti ed ipovedenti, allo scopo di avviare un monitoraggio di accessibilità di siti ritenuti di pubblica utilità. Dopo un periodo di rodaggio durante il quale venivano intraprese alcune iniziative concrete tra le quali una relazione sulla situazione di accessibilita' dei siti di pubblica utilità, l’Unione Italiana Ciechi decise di dare una struttura più organica ed istituzionale per meglio affrontare la problematica, costituendo cosi l’attuale Commissione OSI; rappresentata da: Francesco Alborghetti, Gaetano Contestabile, Nunziante Esposito, Giuseppe Fornaro e Massimiliano Martines. Tale organo coordina, partecipa all'attività del Gruppo e tiene i contatti con i web master e le istituzioni esterne. La Commissione OSI, coadiuvata dal gruppo di osservatori volontari, ha come obbiettivi primari quello di fornire una prima consulenza e di collaborare con i web master che intendono apportare modifiche al proprio sito per migliorarne l'accessibilità Il disabile visivo ed internet. Oggi la tecnologia permette al disabile visivo, sia esso non vedente che ipovedente, di utilizzare la rete usando un normale computer, ma questi deve essere fornito di tecnologia assistiva: screen reader per i non vedenti, e software ingrandenti per gli ipovedenti. Per questa seconda categoria, non è sempre necessario usare i software ingrandenti, in quanto molto dipende dal grado di residuo visivo, dal campo visivo residuo e dal tipo di patologia di cui si e' affetti. Ne parleremo meglio più avanti in questo scritto. I non vedenti. Come si è detto sopra, questi utenti utilizzano tecnologia assistiva rappresentata da lettori di schermo, gli screen-reader, abbinati ad una sintesi vocale, incorporata o esterna, o ad un display braille, attrezzatura contenente una riga di celle piezo meccaniche. Con questa tecnologia assistiva, tutto il testo visibile sul monitor del computer, viene letto in voce tramite la sintesi vocale, oppure mostrato in braille dalla riga di celle piezo meccaniche del display, per cui il testo puo' essere ascoltato o letto con le mani. La sintesi ed il display si possono usare anche in contemporanea, poiche' si integrano benissimo tra loro. Per fare in modo che il software funzioni correttamente fornendo esattamente tutto quello che e' presente sul monitor, il sito deve essere costruito in modo tale che l'interpretazione di tutte le informazioni avvenga in maniera fedele, senza perdere nulla di quello che il sito contiene. Nel caso contrario, il navigatore nella migliore delle ipotesi perderà l’orientamento, ma il piu' delle volte non potrà accedere al sito. Quando il web master costruisce il sito dovrebbe tenere conto di queste variabili, ponendo l’attenzione su alcune cose di estrema importanza: 1. Etichettare le immagini in maniera comprensibile e corrispondente a quanto riportato sullo schermo, avendo cura di inserire, per cose da descrivere, il tag long Desk. 2. Se si utilizzano elementi grafici nei link o nei bottoni significativi, immettere del testo alternativo nell'apposito attributo del tag IMG (ALT="testo descrittivo"). 3. Non utilizzare tecnologie flash, in quanto gli screen reader meno recenti e i browser testuali non riescono ad interpretare questo tipo di tecnologia, mentre gli ultimi realizzati la interpretano male. 4. Non utilizzare tabelle nidificate nel caso si voglia visualizzare elenchi o dati. In alcuni casi di visualizzazione personalizzata o per i browser testuali, si potrebbero sovrapporre gli elementi della pagina nascondendo addirittura gli stessi link. 5. Nei form di compilazione i campi devono essere etichettati in maniera corretta, soprattutto se si usano i tag Label. 6. La struttura del sito non deve essere costruita a frame in quanto gli screen reader testuali non la interpretano correttamente. 7. Le pagine del sito devono sempre riportare il link al contenuto della pagina, soprattutto se il menu' di navigazione e' molto grande. 8. Tutti i comandi del sito sia essi di navigazione o di attivazione di procedure debbono poter essere gestiti da tastiera. 9. I pulsanti radio devono avere l’indicazione del comando che producono, leggibile in modo coretto durante la selezione, soprattutto se si usano tag label. 10. Non utilizzare Javascript o altri tipi di script, poiche', con i browser testuali o se l'utente decide di disattivare gli script per sicurezza, si impedisce di usufruire di tutto quello che tali script veicolano. Quelli suddetti sono i principali accorgimenti che permettono ad un non vedente di poter usufruire dei contenuti di un sito con un grado sufficiente di accessibilita'. Per qualsiasi tipo di sito, la certezza che tutto sia accessibile, la fornisce solo un test eseguito direttamente dai disabili, soprattutto per le pagine web interattive. Infatti, sono proprio i form ad essere i punti piu' ostici per fornire l'accessibilita'. Gli ipovedenti. L’individuo che si trova ad affrontare tale situazione è sottoposto ad una continua ricerca per trovare la condizione ottimale, in modo tale da sfruttare a pieno il residuo visivo. Questo concetto si applica sia alla visione ambientale, sia a quella ravvicinata. Non bisogna dimenticare che il processo sopra descritto, si realizza in maniera direttamente proporzionale, in relazione alle condizioni ambientali esterne che la persona si trova ad affrontare in quel determinato momento Rendere fruibile il web anche ai soggetti ipovedenti significa dover tenere presente moltissime variabili, quali: l’acuità visiva, il campo visivo, la percezione dei colori, e altre patologie collaterali che influiscono negativamente sulla sensibilità visiva. Bisogna altresì tenere conto di come gli ipovedenti configurano i propri pc, non tutti utilizzano gli strumenti assistivi (magnifier), molti tendono a personalizzare in maniera estrema il proprio desk top ingrandendo le icone o le lettere ed i menù, altri ancora tendono ad utilizzare risoluzioni di schermo molto basse 800x600. Infine, vi sono coloro i quali utilizzano l’opzione di ingrandimento caratteri dei browser, e magari usano browser diversi che interpretano la pagina web in maniera differente, privilegiando il dimensionamento dei caratteri. Alla luce di quanto detto il web master dovrebbe porre l’attenzione su alcune cose importanti, vediamo quali: fondamentale è la progettazione di un layout semplice intuitivo, dove sia facile raggiungere le varie aree del sito. 1. I link significativi dovrebbero essere posti in posizioni strategiche, ad esempio a sinistra, dove lo sguardo tende a dirigersi. 2. Lo spazio di editazione nei form non deve essere esiguo, ma sufficientemente spazioso, in modo da poter essere scritto e letto con facilità. 3. I link non dovrebbero essere troppo ravvicinati tra loro e agli oggetti circostanti. 4. Gli sfondi ed i caratteri devono essere sufficientemente contrastati, in modo da essere decifrati da tutti gli ipovedenti. 5. Bisognerebbe evitare l’uso di colori fluorescenti in quanto danno l’illusione di un buon contrasto, ma rendono i contenuti inaccessibili. 6. Bisognerebbe evitare l’utilizzo di caratteri stilizzati quali: Impact, Juice, Matisse, Rockwell, Matura, Snap, Lucida Handwriting e simili. 7. Si dovrebbe evitare accuratamente l’utilizzo dei caratteri testuali in dimensioni fisse; questa soluzione preclude in maniera inesorabile la possibilità di adattare il sito alle proprie esigenze, tramite l’utilizzo dell’accesso facilitato del sistema operativo e del browser. 8. Non si devono usare caratteri che sono di derivazione grafica, in quanto non possono essere trattati a livello di interfaccia utente. 9. Non si devono usare sfondi sfumati, o immagini in movimento, o testi scorrevoli, i quali compromettono in maniera inesorabile l’accessibilità. 10. Evitare l’uso di sfondi di diversi colori nella stessa pagina. 11. Implementare sempre il mouseover e il visited dei link, contestualizzandone il contrasto con i colori del sito, in quanto questo strumento rappresenta un punto di riferimento per l’orientamento del navigatore ipovedente. 12. Una possibile alternativa per un ipovedente potrebbe essere rappresentata dalla possibilità di personalizzare la visualizzazione del sito secondo le proprie esigenze, adattando colori di sfondo e del testo, tipo e dimensione dei caratteri, con l’implementazione di una specifica pagina del sito, raggiungibile con uno dei primi link della home page. Una legge per i disabili senza i disabili. Durante questi ultimi anni abbiamo constatato una maggiore attenzione per la problematica dell’accessibilità al web per portatori di handicap. La classe politica, un poco pungolata dall'anno europeo del disabile e un poco sollecitata dalle varie categorie di disabili, se ne accorta, ed ha voluto riempire un buco in questo senso, dotando il nostro paese di una legge ad hoc. Tutto questo non ci può fare che piacere. E fin qui le note positive di questo provvedimento. Ora vorrei porre l’accento sull'applicabilità di tale legge e del regolamento di attuazione. Non abbiamo potuto fare a meno di notare che, la verifica dell’accessibilità dei siti è accentrata alla figura dell’ergonomo, il quale purtroppo non ha la possibilità di effettuare verifiche dirette con i disabili, ma solo ed esclusivamente tramite dei pannel e test. Per verificare l’accessibilità di un sito non è sufficiente elaborare i dati di un test ma è necessaria una continua verifica fianco a fianco con il soggetto portatore di handicap, che indichi le modifiche da apportare, man mano che si presentano i problemi, di navigazione; tra l’altro il soggetto che esegue il test sarà in grado di valutare i problemi in relazione alle reazioni e comportamenti difformi dello strumento assistivo e darne immediata comunicazione. Alla luce di quanto detto, vorrei sottolineare che se si vuole effettuare una verifica seria di accessibilità dei siti, il portatore di handicap deve essere coinvolto direttamente, altrimenti si rischia di effettuare verifiche poco attendibili. Quindi speriamo in una verifica di questo stato di cose, ma soprattutto confidiamo nel buon senso e nella sensibilità dei web master e dei soggetti che vogliono affrontare il problema dell’accessibilità. Riteniamo in fine che sia indispensabile la collaborazioni di tutti: soggetti coinvolti i quali dovrebbero porsi un solo obbiettivo, l’accessiblità La Commissione OSI dell’Unione italiana Ciechi, è sempre stata ed è disponibile ad ogni tipo di collaborazione, che miri al vero obbiettivo, nel frattempo rimarrà vigile, e continuerà ad eseguire il lavoro di monitoraggio, mettendo in evidenza le problematiche che sono presenti sui siti; in attesa di un auspicabile cambiamento. Massimiliano Martines Per La Commissione Siti Internet Dell’Unione Italiana Ciechi e-mail commissioneosi@uiciechi.it www.uiciechi.it/osi